Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'utopia è necessaria

Fonte: L'Unione Sarda
24 agosto 2016

 

È l'anteprima al Poetto (30 agosto) la novità del Festival Marina cafè noir che andrà avanti sino al 4 settembre. Nata nel quartiere del porto, trasferitasi nel Terrapieno, spazio urbano in cui insediare il villaggio Chourmo, cosi battezzato in omaggio al genere narrativo che ha ispirato le prime programmazioni, la manifestazione ha conquistato Cagliari e i luoghi che meglio si prestano all'incontro col pubblico e alla narrazione delle storie. Previste anche tappe a Stampace. Le utopie, in fondo, non hanno limiti. Sono sconfinate, ricorda il titolo della rassegna che richiama la memoria di Eduardo Galeano (1940-2015), ospite mancato proprio quando il suo nome stava per essere inserito nel calendario del festival. «L'utopia è qualcosa che sta un paio di passi da me», diceva. «Cammino per raggiungerla ma è sempre più avanti. A cosa serve allora l'utopia? A camminare». E così, anche quest'anno, nonostante le difficoltà economiche (mesi fa è stato lanciato un crowfunding a sostegno dell'iniziativa), l'associazione Chourmo ha deciso di rimettersi in marcia. «Senza risparmio di energie: le giornate restano sei», hanno sottolineato Giacomo Casti, Francesco Scanu, Carlo Birocchi, Donatella Mendolia e Simone Murru in occasione della presentazione del calendario.
Si parte quindi martedì prossimo (ore 18) dal tratto di spiaggia tra lo stabilimento della Marina militare e il Lido. Definito “buco”, reso celebre da Sergio Atzeni in “Bellas mariposas”, sarà teatro della performance di Francesco Abate che ha richiamato quello stesso luogo nel romanzo “Mia madre e altre catastrofi”. Con l'autore: Francesca Saba, l'attrice che ha accompagnato il giornalista-scrittore nel tour di presentazione del volume (che si conclude al Cafè noir), il cugino Jack del Cep e il cugino Massimiliano della Marina. Lo spettacolo sarà anche un omaggio a Giorgio Pisano, il cronista. Morto nei giorni scorsi, «è stato un amico del festival, un ospite generoso, un utopista come gli intellettuali e gli artisti a cui si è scelto di dedicare i momenti di ricordo: Pinuccio Sciola, Gianmaria Testa, Miquel Hernàndez, Joyce Lussu e Cicito Masala».
Oltre 50 gli eventi previsti, un centinaio gli ospiti. Tanti internazionali. Ci sarà Sam Millar, crime novelist di Belfast, detenuto assieme ad altri militanti dell'Ira nel carcere in cui morì Bobby Sands. E ancora lo scrittore argentino Alan Pauls, Rita Indiana, autrice rappresentativa della letteratura caraibica, il graphic novelist spagnolo Paco Roca, Hervé Le Corre, narratore delle atmosfere noir di Bordeaux, e l'autore sudamericano Andreas Neuman. Ben rappresentata anche la narrativa italiana con Marco Missiroli, Wu Ming, Gianna Coletti, Alessandro Bertante e le voci degli scrittori sardi Michela Murgia, Marcello Fois, Francesco Abate, Cristian Mannu e Mauro Tetti. I temi cari al festival (l'integrazione, il confronto tra civiltà, la pace, la libertà, la sostenibilità ambientale) saranno affrontati dal giornalista e scrittore Alessandro Leogrande, dagli antropologi Franco La Cecla e Marco Aime (li intervista Andrea Staid), da Alberto Prunetti, scrittore e studioso dei movimenti antagonisti, dalla studiosa italo-egiziana Claudia Galai, da Karim Franceschi, unico combattente italiano della brigata Anti-is ad aver partecipato alla liberazione di Kobane, da Vittore Bocchetta, partigiano di 97 anni e dallo psichiatra Alessandro Coni. Spazio anche al dibattito sull'editoria con Marco Cassini e coi rappresentanti di alcune vivaci aziende del settore: Sur, EnneEnne, Milieù, Eleuthera, AgenziaX e Alegre.
Marina cafè noir è anche festival di letterature applicate. Tornano gli appuntamenti dedicati alla musica e al teatro. Fanno infine da corollario al calendario di incontri le mostre (una ospiterà le tavole di Angelo Monne) e i laboratori realizzati con la collaborazione di associazioni regionali (Emergency e Prometeo tra le tante) e cittadine, anime di un corteo che cammina verso le stesse «sconfinate utopie».
Manuela Arca