GIOVEDÌ, 23 APRILE 2009
Pagina 1 - Cagliari
Ma per la parte civile un piano in Comune per punire un funzionario
CAGLIARI. Non c’è alcuna prova negli atti del processo che l’assessore comunale Luciano Collu abbia istigato i dirigenti Pieranna Demuro e Sergio Spiga a trasferire il funzionario Giuseppe Furcas, niente autorizza a pensare che si sia voluto compiere un reato: l’ha sostenuto l’avvocato Mariano Delogu, dopo che il pm Mario Marchetti il 25 marzo scorso aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi per Collu e un anno per i due dirigenti, tutti imputati di concorso in abuso d’ufficio.
Delogu ha sollecitato l’assoluzione dell’assessore «perchè il fatto non sussiste», come dire che a giudizio della difesa non c’è stato reato. Secondo Delogu rientra nella normalità trasferire un funzionario da un ufficio all’altro: «L’importante è che non ci sia demansionamento o violazione del contratto di lavoro, ma non vedo perchè un dipendente non possa essere destinato a incarichi diversi, deve forse restare a vita nello stesso ufficio e gli uffici comunali dovrebbero restare immutabili in eterno?».
Prima di lui ha parlato l’avvocato Andrea Pogliani, che tutela la parte offesa. Il legale si è allineato alle richieste del pubblico ministero sostenendo che c’era «un disegno per punire Furcas, per toglierlo di mezzo, un disegno al quale ha partecipato attivamente anche la dirigente Ada Lai». Per accertare le conseguenze dell’azione condotta dagli imputati contro il funzionario - ha avvertito Pogliani - è sufficiente fare riferimento all’esame in aula della parte lesa: «Furcas è un uomo a dir poco confuso - ha detto l’avvocato - e porta chiaramente in sè i segni di quello che ha dovuto subire nel suo lavoro». Per il pm Marchetti l’assessore comunale al commercio Luciano Collu ha fatto trasferire un funzionario «solo per levarselo dai piedi, perchè si ribellava alle sue imposizioni». Per questo è colpevole di abuso d’ufficio e va condannato a un anno e quattro mesi di carcere, mentre l’onnipresente dirigente Ada Lai rischia l’incriminazione per concorso nel reato o per falsa testimonianza in base alla sentenza del tribunale. Non solo: altri dirigenti comunali potrebbero finire insieme al sindaco in pectore della città nel nuovo calderone giudiziario che la Procura si prepara ad aprire dopo la sequenza di audizioni contradditorie registrate in tribunale.
«E’ una vergogna - aveva urlato il pm in tribunale - sono funzionari pubblici ma anzichè collaborare con l’autorità giudiziaria non fanno che mentire... questa dottoressa Lai, è venuta qui e si è dimenticata totalmente di dire la verità.. meno male che qualcuno ha portato le registrazioni... ora vedremo di esaminare anche la sua posizione».
Secondo l’accusa Collu avrebbe fatto perseguitare Furcas «perchè aveva testimoniato a favore di Lampis in un procedimento penale, si è dimostrato un funzionario integerrimo e ha avuto l’idea di registrare ogni conversazione su questa vicenda, sapendo bene che tutti gli altri avrebbero mentito. Infatti è andata proprio così, hanno mentito tutti».
E’ una storia di cinque anni fa, quando il funzionario Lampis si oppone ad alcuni via libera che Collu intende dare a commercianti ambulanti e viene trasferito ad un altro ufficio «senza passare per un regolare procedimento disciplinare» ma col pretesto di utilizzare meglio le sue prestazioni.
Si va avanti l’8 maggio con l’arringa dell’avvocato Luigi Concas. (m.l)