Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I giorni dell'assalto ai musei: Cagliari fa il pieno di turisti

Fonte: L'Unione Sarda
17 agosto 2016

Lunedì 700 presenze all'Archeologico, 600 alla Galleria d'arte. Folla a Castello

 

«Si paga?» La domanda è formulata dalla voce acuta e innocente di una bimba. La sua faccina fa capolino all'ingresso della Galleria comunale d'arte moderna, ai giardini pubblici di Cagliari. «Sì», le risponde con un sorriso Cristina Pittau. La bimba si volta indietro e trasmette la notizia a chi l'ha mandata in avanscoperta: «Sì, si paga». Voci adulte dall'esterno, la bimba viene richiamata fuori. La comitiva, sarda, non entra.
Sono le otto di sera di lunedì 15 luglio, Ferragosto, e in tutta la giornata, di scene come queste, alla biglietteria della Galleria d'arte moderna, così come a quelle del Museo archeologico nazionale e della Pinacoteca, ce ne sono state centinaia: tanti, tantissimi, hanno tradotto l'annuncio dell'apertura straordinaria in “ingresso gratuito”. Per gli addetti, un tormento. E se molti, a fronte di biglietti non certo onerosi (6 euro la Galleria d'arte moderna, 5 il Museo archeologico, 3 la Pinacoteca) hanno rinunciato, tanti altri hanno messo la mano al portafogli e premiato la scelta di tenere aperti, nel giorno di festa, musei e luoghi d'arte del capoluogo: 690 i biglietti staccati all'Archeologico, un centinaio alla Pinacoteca, 603 alla Galleria d'arte moderna, mentre dall'assessorato comunale alla Cultura (tramite l'associazione Orientare) fanno sapere che gli ingressi alla Torre dell'Elefante sono stati 319 e 244 a quella di San Pancrazio, 44 alla Grotta della Vipera e 15 alla Villa di Tigellio, fanalino di coda. Un vero peccato, visti i numeri, che fossero chiusi, per turno settimanale, il Museo d'arte siamese e il Palazzo di città.
STRANIERI E SARDI Stupiti? Non è il caso: «In realtà - fa sapere Sandro Zedda, dalla Galleria comunale d'arte moderna - i giorni festivi come Ferragosto e Pasquetta sono, ormai da anni, quelli in cui si registrano i picchi di presenze».
C'è stato un tempo in cui Cagliari, anche Cagliari, d'agosto si svuotava: negozi chiusi, poca gente per le strade e tutti al mare. C'è stato, quel tempo, ma non c'è più. Lunedì, Ferragosto, complice anche il ventaccio che imperversava sul Poetto, il centro storico era affollato: a sciamare per le stradine di Castello, scattare foto alla facciata della Cattedrale o avventurarsi all'interno nel bel mezzo della messa per l'Assunzione, con la statua della Vergine dormiente a occupare la navata centrale, incantarsi al belvedere poco più su di piazza Palazzo (dove un cartello ammette che no, l'ascensore non è rientrato in funzione), e poi ancora su, verso piazza Indipendenza, l'imponente torre pisana, la cittadella dei musei, erano centinaia di turisti. Zainetti, cappellini, guide turistiche alla mano, dita puntate sugli scorci più pittoreschi. Stranieri, certo: all'Archeologico, fa sapere a fine giornata Fabrizio Vacca, sono entrati soprattutto francesi; staccati, inglesi e spagnoli, ed era francese la nutrita comitiva (una cinquantina di persone) che verso le 19,15 ha attraversato i giardini pubblici per poi visitare la collezione d'arte Ingrao e la mostra personale di Rosanna Rossi, tra la galleria e il Cartec, la cavità scavata nel calcare che da qualche tempo è stata recuperata ed è utilizzata come spazio espositivo. Ma ad andare alla scoperta dei tesori di Cagliari sono anche turisti indigeni: a segnalare la presenza di «tanti cagliaritani», per esempio, è Giacomo Sanna, che lunedì era di turno al bookshop dell'Archeologico.
SOSTENITORI «È incoraggiante - aggiunge - che fra gli articoli più venduti ci sia l'editoria, preferita al merchandising». Insomma, c'è chi oltre a fare il biglietto ha acquistato anche cataloghi e monografie, anche se le riproduzioni dei giganti di Monte Prama (9 euro una testina piccola, 20 la più grandetta) «sono andate bene».
E a proposito di storie incoraggianti, una la racconta Cristina Pittau, dalla biglietteria della Galleria comunale d'arte: «Una coppia cagliaritana ha insistito per acquistare due biglietti anche se, ci hanno spiegato, avevano già visitato la galleria più volte e stavolta non avevano il tempo per farlo. Noi non volevamo farli pagare ma loro hanno insistito: “Vogliamo sostenere Cagliari”, hanno detto». Rincuorante, dopo tanti voltafaccia.
SODDISFATTI Stanco ma soddisfatto, a fine giornata, anche Andrea Repetto, alla biglietteria della Pinacoteca: «Sì, molti erano delusi che l'ingresso non fosse gratuito. Ma chi è entrato ha lasciato commenti entusiasti».
Si fregava le mani anche Battista Duras, dietro il bancone del Pablo cafè, in via Pietro Martini, in posizione strategica fra piazza Palazzo e piazza Indipendenza, fra i pochi locali di Castello ad aver scelto di tenere aperto per Ferragosto: «C'è davvero molta gente in giro». Cagliari città turistica, insomma, non è più solo un modo di dire.
Marco Noce