Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Per il 25 aprile serrande abbassate

Fonte: L'Unione Sarda
23 aprile 2009

Salta definitivamente l'ipotesi di un'ordinanza comunale che avrebbe consentito l'apertura di attività e centri commerciali

I negozianti: persa una grande occasione per il rilancio

Per la Festa della liberazione negozi chiusi. Impossibile scavalcare la legge regionale 5/2006 che vieta le aperture in certi giorni.
Fumata nera: sabato 25 aprile gli esercizi commerciali del capoluogo saranno chiusi. Gli sforzi dell'assessore comunale alle Attività produttive Paolo Carta, del sindaco e delle associazioni di categoria non sono serviti. Impossibile scavalcare la legge regionale 5/2006 che vieta le aperture in certi giorni. C'è un disegno di legge che darebbe il via libera alle scelte dei commercianti ma è fermo nelle sabbie mobili del Consiglio regionale. Quest'anno il peso della chiusura è più pesante: la Festa della Liberazione cade di sabato, giornata di shopping, di spesa e di affari per i commercianti (in questo giorno si concentra il 35 per cento del fatturato settimanale). Anche se qualcuno annuncia l'apertura.
I TENTATIVI Il sindaco Emilio Floris e l'assessore Carta le hanno tentate tutte per cercare una scappatoia alla norma regionale. L'amministrazione comunale proponeva una deroga almeno per i negozi del centro storico e per i mercati civici, ma niente. Ieri dopo una serie di incontri la possibilità è definitivamente tramontata. «Per i mercati sarebbe stato difficile l'approvvigionamento, per gli esercizi commerciali non ci sono le condizioni», afferma l'assessore. Che suggerisce una soluzione azzardata. «Con i commercianti che apriranno non ci sarà l'accanimento della Polizia municipale». E per i controlli di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza? «Su altre Forze dell'ordine non possiamo intervenire».
CONFCOMMERCIO Giuseppe Scura è il rappresentante provinciale della Confcommercio. «A malincuore dobbiamo riconoscere che dal punto di vista giuridico non ci sono possibilità di apertura. Abbiamo caldeggiato il disegno di legge, ma senza la sua approvazione le norme in vigore vanno rispettate. Anche perché chi apre rischia grosso: se è la prima infrazione da mille a 6 mila euro di multa, se è la seconda 5 giorni di chiusura forzata che salgono a 15 per le successive». E il Primo maggio? «Per la festa dei lavoratori i negozi cittadini potranno aprire».
FEDERDISTRIBUZIONE Agostino Cicalò rappresenta la Federdistribuzione. «Speravamo sino all'ultimo nella deroga che avrebbe permesso anche l'apertura dei centri commerciali. Parliamo di crisi profonda e poi perdiamo queste grandi occasioni. Serve più coraggio da parte dei politici. Potevano prendere esempio dal sindaco di Alghero con un atto di disobbedienza civile». E per i centri commerciali? «L'Auchan chiuderà perché è nel comune di Cagliari, casse aperte da Carrefour, nel comune di Quartu».
CONFESERCENTI Nicola Murru è il presidente provinciale di Confesercenti. «Chiediamo il controllo rigoroso per tutte le attività. Le regole devono essere uguali per tutti. Non è tollerabile che qualcuno, compresa la grande distribuzione, apra ai clienti. Siamo delusi, il 25 aprile è sabato, una giornata tradizionalmente dedicata agli acquisti. E poi si discute del rilancio dell'economia e di Cagliari capitale del Mediterraneo».
CENTRO STORICO Roberto Bolognese dell'associazione Centro storico è furente. «Non capisco perché si parla di città a vocazione turistica quando chiudiamo i negozi in un giorno così importante: sono solo giochi di parole senza senso. Molti colleghi in via Manno e via Garibaldi, comunque, apriranno».
ANDREA ARTIZZU

23/04/2009