Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case vacanza, il lusso costa meno

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2016

La flessione nell'Isola è superiore alla media nazionale. Confcommercio: la crisi pesa ancora

Calano i prezzi in Sardegna soprattutto nelle località più care La Costa Smeralda si conferma meta per pochi privilegiati: servono quasi diecimila euro al metro quadro per acquistare un immobile a Porto Cervo e circa novemila a Porto Rotondo. Cifre fuori dalla portata di quasi tutti i portafogli, che tuttavia hanno registrato anche nel 2016 un calo significativo. Segno, secondo la Confcommercio, di una crisi che non vuole abbandonare, neanche nel tempio del lusso estivo, il comparto del mattone, appesantito per altro da troppe tasse. I prezzi in discesa però attraggono sempre più compratori. Lo dice il report stilato dal gruppo Tecnocasa, secondo il quale la percentuale di chi è intenzionato ad acquistare una casa al mare o in montagna è salita dal 5,8% del 2013 al 7,4% del 2015.
In effetti il monitoraggio delle quotazioni delle case vacanza, condotto dalla Confcommercio in collaborazione con Nomisma, ha rilevato in Sardegna una flessione dei prezzi del 3,2%. Più pesante rispetto alla media italiana (-2,3%), anche se più contenuta di quella registrata l'anno scorso in tutta Italia (-5%). Peggio di noi hanno fatto in Abruzzo (-5%), Basilicata (-4,7%) ed Emilia Romagna (-3,7%).
«Questo studio è un indicatore di uno stato di salute di un'economia che ancora non riprende veramente a tirare», spiega il presidente regionale di Confcommercio Alberto Bertolotti: «In particolare il comparto turistico stenta di più a svilupparsi a causa degli effetti della crisi e della tassazione sugli immobili».
L'Isola resta comunque tra le scelte preferite per una seconda casa. Tra le quindici località italiane più esclusive si piazzano infatti due perle della Gallura. «Per un alloggio vacanza a Porto Cervo bisogna sborsare 9.600 euro al metro quadro, mentre per Porto Rotondo “solo” 8.700 euro». Casi simbolici di una crisi che non fa eccezioni, ma pur sempre realtà d'élite visto che il prezzo medio di un'abitazione turistica in Italia è di 2.285 euro al metro quadro commerciale, 2.990 per una al mare.
«Soprattutto a livello regionale e locale - sottolinea Bertolotti - occorre definire regole certe che da un lato tutelino il bene ambiente, dall'altro permettano lo sviluppo del settore. Auspichiamo pertanto che in vista della prossima discussione sul disegno di legge urbanistica, la Giunta e il Consiglio regionale coinvolgano le associazioni di categoria per una condivisione del testo».
Tecnocasa invece guarda il bicchiere mezzo pieno. Gli italiani tornano infatti a comprare la casa delle vacanze: i dati relativi alle compravendite effettuate tramite le agenzie di intermediazione immobiliare indicano l'aumento della percentuale di coloro che hanno comprato la seconda abitazione. «È preferito il trilocale», recita il report, «meglio se con uno spazio esterno e con vista. Il fronte mare è la caratteristica più richiesta, tuttavia la domanda si scontra con una bassa offerta e con la capacità di spesa che si aggira mediamente trai i 200 e 250mila euro».
Il profilo dell'acquirente è vario: «Sono in buona parte famiglie, ma anche investitori intenzionati a mettere a reddito l'immobile oppure a realizzare un bed&breakfast. La tassazione legata alla seconda casa ha poi generato un cambiamento di tendenza, si scelgono così immobili in località più vicine al Comune di residenza».
Luca Mascia