Rassegna Stampa

Il Sardegna

Siti storici off-limits: senza fondi visite ridotte a due giorni l'anno

Fonte: Il Sardegna
22 aprile 2009

Cultura. Solo i centri gestiti dai consorzi sono fruibili. Per gli altri mancano manutenzione e personale

Eccezione per Monumentiaperti, il 2 e 3 maggio, grazie a135milaeuro di finanziamenti

Alessandra Loche alessandra.loche@epolis.sm ¦

Due giorni per visitare e conoscere i monumenti della città. Solo due giorni. Perché per il resto dell'anno, il patrimonio cagliaritano (quello non gestito dai consorzi) resta nascosto dietro porte chiuse. Il problema di fondo è sempre quello economico. Basti pensare che, per i soli due giorni di Monumenti aperti (il 2 e il 3 maggio) il finanziamento ammonta a circa 135 mila euro, tra fondi regionali e comunali. Un evento che si basa, tra l'altro, anche sull'opera dei volontari che accompagnano i visitatori: 2000 quelli coinvolti per la nuova edizione. Aprire ogni sito tutto l'anno, sarebbe un salasso. Anche per le spese di ristrutturazione e messa in sicurezza dei siti stessi.
IMPOSSIBILE VISITARE tutti i giorni dell'anno ogni singolo monumento, come invece succede per Monumenti aperti. Anche perché alcuni siti storici sono blindati. «Come il pozzo di San Pancrazio - precisano Marco Mattana e Alberto Piras del gruppo Speleo archeologico Giovanni Spano - o le cave sotto piazza d'Armi e quelle dei giardini pubblici». Il motivo è chiaro: «Considerato lo stato in cui versano, sarebbe pericoloso far entrare i visitatori - assicurano - il problema è che non ci sono investimenti per mettere in sicurezza certi siti. E quindi restano chiusi». Non c'è molta fiducia per il futuro: «Impensabile che trovino le risorse per aprire tutti i siti. Però si potrebbe trovare un accordo con le associazioni per accompagnare i visitatori ». Quindi, qualche diffi-coltà esiste, anche se la dirigente comunale Ada Lai assicura: «I monumenti sono quasi tutti fruibili sempre». Un pensiero non condiviso da alcuni dei turisti che, a Pasqua, sono stati a Cagliari, trovando non poche difficoltà quando hanno deciso di visitare di quei monumenti che non sono gestiti dai consorzi (che hanno assicurato l'apertura). «È la mentalità del privato che deve cambiare - ha replicato Ada Lai - Se non si aprono i negozi, i bar, le persone non vanno a passeggiare per la città. Per questo ipotizzerei la pedonalizzazione del centro storico ». Una proposta che potrebbe attirare più turisti e, potrebbe anche trasformarsi in un maggiore impegno economico per l'apertura dei monumenti. Perché, come ha precisato il dirigente del settore Cultura Gerolamo Solina, «per aprire cento monumenti in due giorni movimentiamo duemila volontari, che prestano la loro opera tutti insieme, gratuitamente. Questo non sarebbe possibile per tutto l'anno». Sembra che senza il volontariato, non sarebbe possibile neppure la manifestazione del 2 e 3 maggio. Il vero impedimento sarebbe quindi la mancanza di fondi: senza i volontari, servono i dipendenti. Stipendiati. «Purtroppo in Italia si ricorre troppo spesso ai volontari - spiegano gli organizzatori della mostra di presepi al Lazzaretto - ma da soli non possono gestire questi siti, serve un Ente per farlo». E hanno aggiunto: «Sarebbe un'ottima cosa se i turisti potessero ammirare i monumenti. Se non è possibile tenerli aperti in contemporanea, si potrebbe organizzare una rotazione ». Fino ad allora, si aspetta Monumenti aperti. ¦