Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Al Massimo «La variante» di Milva

Fonte: La Nuova Sardegna
22 aprile 2009

MERCOLEDÌ, 22 APRILE 2009

Pagina 37 - Cultura e Spettacoli

Da stasera a Cagliari la trasposizione teatrale del libro dello scrittore Paolo Maurensig


L’opera chiuderà la stagione del circuito di prosa della Cedac



Repliche fino a domenica Martedì e mercoledì lo spettacolo si trasferisce a Sassari

WALTER PORCEDDA

CAGLIARI. Raccontare una favola. Drammatica, quanto avventurosa. È «La variante di Luneburg», quella descritta in quel straordinario libro, dal titolo omonimo, del goriziano Paolo Maurensig, diventato un best seller internazionale nel 1995 (edizioni Adelphi) che ha offerto il materiale per una storia tra teatro e musica, in scena da stasera al teatro Massimo - dove chiuderà anche la stagione cagliaritana del circuito di prosa allestito dalla Cedac (in replica sino a domenica, ogni sera alle ore 21, tranne domenica alle ore 19) - e martedì e mercoledì della prossima settimana al Verdi di Sassari.
Più precisamente una «fabula in musica» dove l’elemento narrativo è costruito da Valter Sivilotti - autore delle musiche originali e anche responsabile della direzione - sulle tracce del romanzo, tra suoni e parole. Un’opera redatta con linguaggio mitteleuropeo per una grande signora della scena come è la superba Milva, una delle poche artiste in Europa a tenere lustro alla migliore tradizione musicale del cabaret. Cantante di talento e straordinaria versatilità con un curriculum prestigioso come pochi, Milva, grazie anche alla decennale collaborazione con un regista come Giorgio Strehler è un animale della scena. Capace di conquistare il pubblico con la sua carismatica presenza, interprete di razza, capace di infondere nelle sue canzoni un’anima particolare. Ricca, appunto di teatralità. Le giuste doti per raccontare la vicenda del giocatore di scacchi Tibori che attraversa gli anni terribili del nazismo in Europa, vivendo in diretta il dramma dello sterminio nei campi di concentramento.
Un’operazione certo non facile quella di trasportare il romanzo in un atto scenico che ha incontrato però il favore dell’autore che aveva «sempre guardato con sospetto a ogni proposta di trasformare i miei romanzi in lavori teatrali, con o senza musica. Se qualcuno si sentiva di impegnarsi in una simile operazione lo facesse pure, ma senza contare sulla mia collaborazione». E precisava meglio il suo pensiero: «Già una trasposizione sul grande schermo, per quanto riguarda il cinema possa contare su mezzi tecnici di rilievo comporta problemi non indifferenti; figuriamoci una riduzione teatrale, notoriamente più limitata di quella cinematografica...». E invece proprio davanti a questa «fabula» lo stesso Maurensig si ricredette al punto di riconoscere come è «proprio questa peculiarità tipica del teatro, la possibilità cioè di far uso di un’essenzialità portata agli estremi che mi ha convinto. Estrapolare un testo essenziale e scrivere le parole per le canzoni di Milva mi hanno rinnovato l’emozione provata a suo tempo nello scrivere il romanzo».
Superate le perplessità dell’autore, addirittura conquistato alla prova della scena, resta quella del pubblico che seguirà la grande Milva a teatro in questa avvincente sfida. Assieme a lei sul palco anche l’attore Walter Mramor. Ad accompagnarli dal vivo al pianoforte lo stesso Valter Siliotti autore delle musiche e delle canzoni, la soprano solista Franca Orioli e i sassofoni di Marco Albonetti. Con questo cast c’è anche un pezzo di Sardegna: cioè il coro polifonico «Arcei» di Siurgus Donigala diretto dal maestro Felice Cassinelli nelle repliche cagliaritane e il coro «Vivaldi» di Sassari preparato dal maestro Daniele Manca, nelle due rappresentazioni al teatro Verdi di Sassari.