Ma i negozi che hanno aperto di domenica hanno fatto pochi affari
Il colpo d'occhio è notevole. L'effetto è quello che si avrebbe se alle sette del mattino tutto San Gavino Monreale, per dire un paese che abbia i numeri giusti, si fosse messo in marcia alla volta di Cagliari. Nessuno escluso. Come se gli ottomilasettecentotrentasei (8.736) abitanti, dal più vecchio al più piccolo, magari accompagnati da un centinaio di amici, avessero deciso per una gita cagliaritana di gruppo. Ecco, ieri novemila persone sono sbarcate da due navi da crociera attraccate in contemporanea al molo di fronte a via Roma.
CHI RESTA E CHI VA Un'enormità di turisti, di potenziali clienti per negozi, ristoranti, taxi, organizzatori di tour e altro.
Una bella fetta dei novemila, in realtà, ha poggiato solo un piede sul suolo cagliaritano mentre con l'altro saliva su uno dei quaranta pullman diretti verso il litorale, a Nora, Barumini, Piscinas e Maracalagonis. Duemila e 400 persone che hanno trascorso la giornata alla scoperta di dune di sabbia bianchissima, prodotti tipici dell'artigianato isolano o siti archeologici. Lontano da qui.
In città sono comunque rimaste oltre seimila persone. Non proprio briciole.
LO SBARCO Alle 9,30 di domenica mattina in centro o eri uno dei croceristi o uno deputato alla loro accoglienza.
Il resto della città deve essere stato altrove: a letto, al mare, ma comunque lontano da questo spicchio di centro popolato da grandi speranze.
Pregustando l'affare, infatti, molti negozianti, ristoratori e baristi si sono presentati al lavoro con la convinzione che quel popolo venuto dal mare avrebbe fatto girare i registratori di cassa a ritmo serrato. Non è stato così.
IL TOUR E comunque non tutti sono rimasti delusi, perché nonostante gli appelli a tenere aperti i negozi, molti (soprattutto sul versante di Villanova) hanno preferito prendere una domenica di riposo. Andando con ordine. I croceristi provengono da ogni angolo di mondo, non parlano italiano e allo sbarco trovano un piccolo esercito di ragazze che sventolano i depliant del tour in città. Il prezzo medio è di 8 euro, partenze ogni mezz'ora e libertà di scendere o salire dai bus ogni volta che vogliono. Il percorso è un classico: da via Roma fino a Castello per tornare giù attraversando le stradine della Marina.
Qualcuno cerca la comodità e chiede informazioni per un taxi. Nessuna tariffa speciale. «Si calcola sempre con il tassametro, qualche volta ho provato a fare un forfait, ma poi ne approfittano e vogliono un giro sempre più lungo. Non conviene», spiega ermetico uno dei tassisti del porto mentre accoglie a bordo una coppia attempata venuta dalla Georgia, Usa. Dopo la scrematura di chi ha scelto le escursioni fuori città e di coloro che hanno optato per i tour sugli shuttle, resta un bel fiume di cappellini bianchi e calzoncini leggeri che si dirige a piedi verso i portici: fuori dalle strisce pedonali fanno infuriare qualche automobilista e danno il via al loro tour.
IL PIATTO PIANGE Negozi aperti a intermittenza, passerelle rumorose per bypassare i lavori in centro, cestini stracolmi di rifiuti e lunghe vie senza panchine dove le soglie dei negozi chiusi servono per riposare un po'.
È un flop. Chi ha a che fare con il commercio ha ormai sviluppato grandi competenze nel settore crociere e non si stupisce più: «Dipende dal tipo di viaggio, dalle indicazioni che vengono date a bordo, da quanto tempo restano a terra e anche da quanto la città fa per accoglierli». Valentina e Stefania lavorano al civico 29 di via Manno, quando qualche signora col cappellino bizzarro si affaccia al negozio di borse e vestiti loro sorridono gentili, ma non basta. La turista è già andata. Non compra nulla. A un'ora e mezza dall'apertura la cassa si è aperta solo una volta per uno scontrino da 29,9 euro. Ci sono i saldi e l'incasso è minore. In via Garibaldi non va di certo meglio. «Qui siamo in 120, ma aperti saremo una decina», si lamenta il proprietario di Rimmel, negozio di abbigliamento. I novemila, intanto, ciondolano senza fretta: scattano qualche foto, bevono un caffè e nel primo pomeriggio imboccano la via del porto. Pronti a riprendere il largo.
Mariella Careddu