VIALE SANT'IGNAZIO. Diventerà un vero museo aperto al pubblico anche nel weekend
Patto Comune-Ateneo per gestione, concerti, mostre e visite
Nuova vita per l'Orto botanico: orario continuato, apertura nei giorni festivi, musica e spettacoli. L'area verde racchiusa tra l'Anfiteatro, via Sant'Ignazio e l'ospedale Civile comincia una nuova vita proprio quando compie 150 anni. Al fresco della cava romana il sindaco Massimo Zedda e il rettore Maria Del Zompo hanno firmato un'intesa che dà inizio alla collaborazione capace di portare anche nuove risorse per gli interventi di trasformazione in atto.
IL GIARDINO «La creazione di un centro servizi di ateneo ci ha permesso di organizzare meglio la struttura ma anche di ottenere fondi per riportare l'orto verso la città», spiega il rettore, «qua ci sono le piante e il fresco, ma anche storia, archeologia e arte, senza scordare che si tratta di un centro di ricerca di altissimo livello».
Un altro punto di contatto, che va oltre la firma del protocollo, è quello col vicino anfiteatro. «Stiamo collaborando nell'ottica di connessioni fisiche che permettano non solo di passare dall'anfiteatro all'Orto botanico», aggiunge il sindaco, «ma di attraversarli con un percorso pedonale che partirà da via Azuni e dai giardini dell'ospedale militare per arrivare a Tuvixeddu e Tuvumannu: un modo per vedere un'altra Cagliari che coinvolgerà non solo i turisti ma anche gli stessi cagliaritani».
SEMPRE APERTO Nel frattempo il Comune ha stanziato un contributo di 70 mila euro che consente l'apertura dell'orto anche il sabato, la domenica e tutti i festivi. Una collaborazione che è già partita ieri sera con l'apertura notturna per cento persone che hanno effettuato dei percorsi con le torce in occasione della Notte colorata.
LA GESTIONE Dal primo gennaio è partita la nuova gestione affidata al Centro servizi di Ateneo Hbk (Hortus botanicus karalitanus) guidata dal botanico Gianluigi Bocchetta che sta rivoluzionando l'area verde dopo una lunga fase buia. «Negli ultimi dieci anni c'è stato molto abbandono e decadimento e siamo dovuti partire da piccoli, ma fondamentali ritocchi, come sostituire le staccionate, le piastrelle rotte, le potature, i camminamenti, le luci - spiega - in alcune zone abbiamo sistemato l'irrigazione col nebulizzatore, che rinfresca anche i visitatori, e deciso di non raccogliere le foglie da terra, che hanno il loro ruolo nella concimazione del terreno e hanno un bell'aspetto coi loro colori».
SPETTACOLI Ma la gestione di uno spazio del genere non è solo botanica e manutenzioni: «Abbiamo già vinto tre bandi, uno del Piano Sulcis, uno di una fondazione svizzera e un progetto Life - aggiunge Bocchetta - ma anche preparato un fitto calendario di eventi con laboratori per bambini, presentazioni di libri, concerti, mostre e visite guidate per arrivare alle grandi celebrazioni di novembre per i 150 anni quando, tra l'altro, ospiteremo il raduno nazionale degli Orti botanici».
Marcello Zasso