Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via del Risorgimento, un vero pericolo per i pedoni

Fonte: L'Unione Sarda
28 luglio 2016

PIRRI. Non c'è marciapiede e chi va a piedi è costretto a camminare in mezzo alle auto

 

 

«Lo vede, qua non si può quasi più passare, c'è sempre il rischio di venire investiti»: scuote la testa la signora Giulia Marras mentre parla e, insieme, prova a districarsi nell'eterno caos di via del Risorgimento. Sulla sua destra sfrecciano le auto in corsa che, inevitabilmente, indirizzano il suo passo incerto sulla sinistra, dove però una fila di macchine parcheggiate in sosta vietata funge da ostacolo. «Questa strada per i pedoni è la più pericolosa di tutta Pirri. Ci vorrebbe il marciapiede, soprattutto nella parte più prossima a piazza Italia, dove la carreggiata si restringe».
L'idea non è proprio nuova ma a Salvatore Carta, pensionato che ogni giorno percorre via del Risorgimento per andare a fare la spesa, ad esempio, non dispiace di certo. Anzi, a dirla tutta, fosse dipeso da lui, «sarebbe già stata messa in pratica. E come me, ovviamente, la pensano in tanti».
Tra questi, sicuramente, c'è anche il gruppo di agguerriti residenti che non più tardi di cinque anni fa hanno preso carta e penna e scritto alla Municipalità di Pirrio per chiedere di poter camminare finalmente in sicurezza: «Esigevano giustamente i marciapiedi e noi preparammo anche varie proposte», ricorda Salvatore Cuboni, vicepresidente nella passata consiliatura della Municipalità. «Purtroppo, però, non se n'è mai fatto niente, anche perché sulla strada, appartenente al centro storico, vigeva e vige tuttora un vincolo».
Adesso, dunque, la palla passa alla nuova amministrazione pirrese che, in concerto con la Giunta comunale di via Roma fresca di conferma, dovrà trovare una soluzione. Intanto, però, in via Risorgimento, dove l'unico camminamento pedonale, decisamente malconcio, si estende lungo il trattocompreso tra le vie Pellico e Vesalio, la misura è ormai colma: «Non ne possiamo più di aspettare», tuona ancora la signora Marras. «Speriamo solo che, nel frattempo, nessuno si faccia male».
Giacomo Perra