Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'anno zero dell'ippodromo

Fonte: L'Unione Sarda
28 luglio 2016

I privati arrivano dopo decenni di malagestione e grandi sprechi di denaro pubblico

 

 

Martedì l'aperture delle buste con le offerte per la gestione 

 

Gli abusi edilizi nel ristorante dovevano essere demoliti entro agosto del 2014. Sono ancora lì. L'impianto antincendi invece dovrebbe esserci, ma non c'è. O non funziona. I piedi metallici delle tribune lungo la pista sono mangiati dalla ruggine. In passato è stata comprata una tensostruttura - si parla di una spesa di circa 50 mila euro, con un finanziamento totale nel 2000 di 10 milioni - che adesso è buttata in un piazzale: pilastri portanti da una parte, teloni dall'altra. Mai usati. Gli ostacoli sono accatastati dentro casermette diroccate. Piccole discariche spuntano tra le sterpaglie. Il letame straborda a quintali dall'area riservata. Le costruzioni per le giurie sono diroccate. C'è anche uno sfalciaerba, in un magazzino: mai utilizzato. E i cavalli? Pochi anche quelli. Tutto all'ippodromo del Poetto, estate 2016. L'ultima, forse, con una gestione totalmente pubblica dei venti ettari tra mare e laguna intitolati al generale Gutierrez.
I BANDI Oggi si saprà quante offerte sono state presentate per ristorante e strutture sportive - l'apertura delle buste è il 2 agosto -, a settembre si conosceranno le proposte di gestione dell'intero impianto. I bandi sono stati indetti dalla Società Ippica, Srl controllata dal Comune - socio di maggioranza -, Agris e dall'uscente Camera di Commercio, che sta dismettendo le quote. Sulla partecipazione dell'ente camerale ha scritto a maggio la Corte dei Conti: «Nessuna possibilità di sviluppo della società, chiusura di esercizi in perdita». Che nell'ultimo anno è stata di soli 48 mila euro, ridotta rispetto ai 183 mila del 2014. La presidenza ora è in mano ad Antonio Gulleri, funzionario comunale. Gioca la carta dell'affidamento della gestione ai privati, ultima possibilità di salvezza. Ma una passeggiata oltre la sbarra di viale Poetto rivela i risultati di decenni di malagestione.
IL TOUR «L'avevamo anche messa su un sito di annunci di vendita, ma è necessario seguire altre strade», dice Gulleri. Parla della tensostruttura comprata e mai usata. Prezzo? «Ventimila euro». Quando fu acquistata costava molto di più. Dentro l'ippodromo sono stati effettuati dei lavori, in passato. Ma le staccionate sono a pezzi. E nel ristorante, che era gestito dalla Turist Srl, a maggio 2014 i vigili hanno sanzionato abusi edilizi: spazi chiusi senza autorizzazione e tanto altro. «Novanta giorni per il ripristino», dice un'ordinanza del Comune indirizzata a Società Ippica e all'allora titolare Remigio Paglietti. Mai rispettata. «I costi della demolizione saranno a carico nostro e dei precedenti gestori, non di chi prenderà l'attività», assicura Gulleri. Il presidente sa anche che l'impianto antincendio non è a norma: i cartellini sugli estintori dicono che l'ultima revisione è del 2011 e che nei vani delle manichette c'è di tutto (bottiglie e scatole) ma non le manichette: «Abbiamo affidato a un team di tecnici l'incarico per l'antincendio e l'agibilità». Che manca. Poi qualcuno dovrà spostare i vecchi chioschi del Poetto: sono lì, smontati. E abbandonati, come il resto.
Enrico Fresu