Nella sua vita aveva vinto molte battaglie, Mariano Delogu. Da avvocato, da uomo di sport. Da sindaco. Conquistando sin da subito, quando per la prima volta, nel 1994, mise piede a Palazzo Bacaredda, l'appellativo di “decisionista” per la sua testardaggine e il coraggio di fare scelte spesso difficili. L'ultima battaglia, quella contro il cancro, l'ha combattuta e persa. È morto all'alba in ospedale, al Santissima Trinità, dove era stato ricoverato per tentare di sconfiggere quel male che da anni non gli lasciava tregua. Avrebbe compiuto 83 anni il 28 settembre.
IL DOLORE Cagliari è in lutto. Lo è la città, il mondo della politica, oltre le ideologie e gli schieramenti. Perché davvero Mariano Delogu, da sempre uomo di destra (il primo, della sua parte politica, a ricoprire la carica di primo cittadino) era stato il sindaco di tutti e anche chi, allora, lo contrastava tenacemente dai tavoli dell'opposizione, non risparmia parole d'affetto e di rispetto. Oltre le parole della retorica post mortem.
I PROCESSI Avvocato penalista, era stato protagonista di importanti processi tra i quali quello per il sequestro di Farouk Kassam (rappresentava la famiglia del bambino rapito) e quello per la scomparsa dell'avvocato Gianfranco Manuella. La sua vita non si era però fermata alle aule giudiziarie, aveva altre passioni. A cominciare dal giornalismo che, da pubblicista, aveva esercitato al Quotidiano Sardo e L'Unione Sarda tra la fine degli anni Cinquanta e i primi del Sessanta. Ma Delogu ha legato il suo nome anche al calcio, ricoprendo la carica di presidente del Cagliari dal 1976 al 1981 e ancora di dirigente della Figc e giudice Uefa.
È il 1994 quando si presenta all'elettorato cagliaritano. E vince. Ritenta nel 1998 e viene confermato, mentre dodici mesi dopo rifiuta la candidatura alle regionali come uomo di punta del centrodestra per non tradire Cagliari e i suoi elettori. Suoi gli interventi al porto per restituire lo scalo alla città e l'apertura dell'Asse mediano. Nel 2001 entra in Senato tra le fila di An. E in Senato torna nel 2008 con il Pdl. Malato da tempo, non aveva mai smesso di occuparsi di politica e tanto meno del suo lavoro di avvocato. Mariano Delogu lascia la moglie e quattro figli.
CAMERA ARDENTE Ieri pomeriggio al Palazzo civico è stata allestita la camera ardente. Riaprirà questa mattinata dalle 8 alle 14. I funerali si terranno alle 15,30 nella Basilica di Bonaria.
Reazioni commosse arrivano dal mondo della giustizia, della politica, della cultura e dello sport. Il sindaco Massimo Zedda ricorda il suo predecessore: «Con i suoi interventi, anche simbolici, ha tracciato la strada per una città più moderna». «È un'immensa perdita», dice l'ex sindaco Emilio Floris . «Con Mariano Delogu sindaco, Cagliari è stata abbellita. Per me è una grande perdita personale perché è scomparso un amico. Ha tracciato un percorso che ci ha consentito di continuare nella sua scia». Tra i tanti interventi in Senato, il ricordo di Pier Ferdinando Casini . Cordoglio è arrivato anche dagli avversari politici, come il senatore Ignazio Angioni (Pd): «A Mariano Delogu e alla sua Giunta si deve l'inizio di un percorso che negli anni ha permesso di riconsegnare ai cittadini spazi che per decenni erano stati tolti».
AL PALAZZO Lutto anche nel mondo della giustizia. «Al di fuori dei luoghi comuni», sottolinea Rita Dedola , presidente dell'Ordine degli avvocati, «Mariano Delogu ci mancherà per la sua schiettezza». L'avvocato Luigi Concas gli ha rivolto un pensiero commosso: «Ci conoscevamo da oltre mezzo secolo, non era solo un collega, ma era un grande amico. Esempio di serietà professionale che dovrebbe essere seguito». Modi che facevano breccia anche tra i giudici. «In aula è sempre stato esempio di correttezza e rispetto», ha concluso il giudice Mauro Grandesso , presidente del Tribunale di Cagliari.
Francesco Pinna
Andrea Piras