Rassegna Stampa

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Pd, accordo trovato: su Comandini segretario manca solo l’ufficialità

Fonte: web sardiniapost.it
26 luglio 2016

 

Alla fine saranno i renziani a guidare il Pd sardo. E dovrebbero farlo con il consigliere regionale Piero Comandini. Il suo nome come segretario a tempo verrà ufficializzato – salvo sorprese – nel direttorio di domani a Cagliari (inizialmente era programmato per questo pomeriggio a Oristano). L’accelerata è legata anche alla nota diffusa ieri da Giuseppe Luigi Cucca, il senatore che veniva ugualmente considerato un possibile leader sino al congresso del 2017. Ma ieri il parlamentare ex bersaniano e adesso vicino al ministro Graziano Delrio, ha detto “di non essere in corsa per la segreteria dem, non avendo a disposizione il tempo necessario per svolgere adeguatamente il ruolo”.

Piero Comandini
Il consigliere regionale Piero Comandini
Era nell’aria che il Pd stesse finalmente chiudendo il cerchio sulla leadership, dopo molti vertici saltati nell’ultimo mese e mezzo. Il segnale dell’accordo trovato è stata la convocazione dell’Assemblea regionale, fissata per il 1° agosto, sempre a Oristano (leggi qui). E siccome è al parlamentino dem che spetta eleggere il segretario, è chiaro che l’appuntamento non sia casuale. Il punto all’ordine riguarda “gli adempimenti statutari“, ma si tratta di una formula volutamente generica per garantire al partito un eventuale e ulteriore giro di consultazioni, senza correre il rischio di deludere le aspettative esterne. Specie tra tesserati e militanti che non hanno mai condiviso la lentezza con la quale il Pd sta gestendo il dopo Soru.

La certezza su Comandini si avrà nel direttorio di domani, al quale parteciperà una piccola delegazione per ciascuna delle componenti interne. Ma pare che il consigliere regionale si sia portato avanti col lavoro e abbia già avviato alcuni contatti interni per formare la nuova segreteria. Una squadra che dovrebbe essere composta da giovani, stando a quanto riferito dal renziano del Pd in un incontro informale di qualche giorno fa.

Comandini, come Cucca, fa parte dell’ex minoranza interna, cioè quel composito gruppo di renziani, ex Ds ed ex popolari che a ottobre 2014 aveva candidato alla segreteria il senatore Ignazio Angioni. A loro spetta indicare il leader a tempo visto che è implosa l’ex maggioranza dem, formata dai soriani alleati coi lettiani e con le aree di Antonello Cabras e Paolo Fadda (leggi qui).

In corsa per la segreteria, sempre indicato dall’ex minoranza, c’era anche l’ex deputato Giulio Calvisi che, al pari di Angioni e dei parlamentari Siro Marrocu e Giovanna Sanna, appartiene all’area di Matteo Orfini. Ma pure Calvisi è pronto a fare un passo indietro perché il nome di Comandini, al momento, è il solo su cui le diverse anime del partito isolano sono disposte a convergere arrivando a quella soluzione unitaria auspicata e più volte richiamata in questi mesi. Non solo: Comandini, da renziano di ferro qual è, è una garanzia anche per il partito nazionale: è un sostenitore convinto della riforma costituzionale, sulla quale gli italiani saranno chiamati a esprimersi nel referendum d’autunno. E per il premier Matteo Renzi si tratta di un appuntamento delicato: il capo del Governo ha più volte detto che si dimetterà, nel caso in cui dovesse vincere il no.

In questo quadro tutto fa pensare che Comandini, nell’assemblea del 1° agosto, verrà eletto segretario con voto unanime. Anche perché a Cagliari, con la formazione della giunta di Massimo Zedda, è nata una nuova alleanza tra renziani e soriani (qui la cronaca). L’unica incognita sono gli ex civatiani de La Traversata che a fine giugno si erano detti pronti a guidare il partito e avevano duramente attaccato i big per lo stallo e le dinamiche interne (leggi qui). Quindi potrebbero non sostenere l’elezione di Comandini. Da tenere sott’occhio, da qui a domani, anche la reazione degli altri consiglieri regionali dem, visto che fare il segretario regionale del Pd è una posizione che paga in termini di consensi. Non fosse altro per la visibilità che si acquisisce.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)