Il parere positivo del Consiglio di Stato sblocca le procedure per i registri nei Comun
ROMA Il Consiglio di Stato ha dato via libera, a partire da ieri all'istituzione con decreto del registro delle unioni civili di coppie omosessuali. Da oggi, dunque, il provvedimento è attuativo, anche se occorrerà considerare la tradizionale «vacatio legis» di quindici giorni, nonché i cinque giorni necessari al ministero dell'Interno. In poche parole il decreto «ponte»permetterà la celebrazione delle prime unioni civili in attesa dei decreti attuativi. Ieri i giudici amministrativi hanno adottato il parere sul regime transitorio di trascrizione delle unioni civili nei registri dello Stato civile L'annuncio è arrivato nel corso della conferenza convocata a palazzo Spada dal presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno.
«Era un provvedimento urgente, ampiamente atteso», sottolinea Franco Frattini, presidente della sezione atti normativi del Consiglio di Stato. «Abbiamo acceso la luce sul nuovo istituto di stato civile, su cui ora si esprimerà anche il garante della Privacy. Mi auguro che la concreta operatività, già prima di Ferragosto, possa consentire di attuare il diritto di coloro che stanno richiedendo di costituire un'unione civile, che trova il suo fondamento nel principio costituzionale delle formazioni sociali garantite, ancorché si tratti di un istituto diverso dal matrimonio».
Quanto alla possibilità per i sindaci di esercitare l'obiezione di coscienza, «la legge non ne parla esplicitamente», ricorda Frattini. «In ogni caso, il testo legislativo fa riferimento non ai sindaci in particolare ma parla di ufficiali di stato civile: si tratta di una platea talmente ampia, da garantire comunque l'applicazione della norma».
«Siamo molto soddisfatti per il fatto che il Consiglio di Stato abbia confermato il buon lavoro del governo e del Parlamento, dando il suo via libera alle unioni civili», così Monica Cirinnà, la parlamentare del Pd prima firmataria del disegno di legge. «Il testo, che si richiamava agli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana, è stato sostanzialmente approvato dai giudici amministrativi di palazzo Spada».
Cirinnà sottolinea poi che, a proposito della ventilata possibilità per i sindaci di appellarsi all'obiezione di coscienza, «sia il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno che il presidente della sezione atti normativi Franco Frattini hanno dichiarato apertamente che non è possibile in nessun modo che nei Comuni non venga applicata la legge, perché un ufficiale dell'anagrafe dello stato civile dovrà comunque registrare l'unione civile».
Dunque, «la prima trascrizione sarà possibile già da prima di ferragosto. I sindaci, a partire da subito, prendano le prenotazioni - chiede l'esponente del Partito democratico - Arriverà a giorni la modulistica dal ministero dell'Interno. E finalmente, da ferragosto, confetti arcobaleno per tutti!», esulta la prima firmataria della proposta di legge approvata fra tante polemiche dal Parlamento.