Code agli sportelli, intasata la posta elettronica: rischio penali. L’azienda: «No, sono rigettati d’ufficio»
di Mauro Lissia
CAGLIARI. Per ora sono poco più di trentamila, a una media di quattrocento al giorno. Piovono su Abbanoa via posta certificata, con raccomandate ordinarie, molti vengono consegnati a mano e si formano code lunghissime soprattutto a Oristano, Alghero e Cagliari. Sono i reclami degli utenti contro l’obbligo di pagare il conguaglio regolatore, il balzello imposto dal gestore del servizio idrico destinato a recuperare 106 milioni e 700 mila euro, la differenza tra quanto incassato tra il 2005 e il 2011 e quanto speso per tenere in piedi la baracca. Decisi a non tirar fuori quella media di 151 euro che dovrebbero versare, gli utenti hanno colto al volo l’invito a ricorrere dell’Adiconsum e delle altre associazioni dei consumatori.
La conseguenza del bombardamento è questa: intasata la posta elettronica, l’ufficio protocollo è al collasso. Gli operatori sono impegnati a caricare i reclami nel sistema informatico Siris ma è estremamente difficile che le risposte agli utenti possano partire nei tempi stabiliti. E’ un lavoro pazzesco da chiudere in tempi strettissimi: la carta del servizio idrico integrato prevede che a reclami e richieste di rimborso venga data risposta scritta, corredata di tutti i documenti di riscontro, entro trenta giorni. Con una prescrizione contenuta all’articolo 10, che mette in apprensione l’amministrazione di Abbanoa: se il termine di un mese non viene rispettato scatta un rimborso forfettario di 50 euro.
In mancanza di una soluzione la società regionale rischia già adesso di dover restituire agli utenti un milione e mezzo di euro, sapendo che i reclami continueranno a piovere sulle scrivanie degli impiegati al ritmo, calcolato in questi giorni, di circa 12 mila al mese, quando nell’intero 2015 erano stati 19 mila. Numero che a sentire l’Adiconsum aumenterà giorno dopo giorno. La direzione generale una risposta l’ha data seguendo la via irrituale di internet: nel sito ufficiale della società è scritto che «i reclami ricevuti dalla clientela che contestano la legittimità della fatturazione in materia di conguagli "partite pregresse", considerandola cosa diversa dalla componente tariffaria 2014, sono rigettati d'ufficio perché non attengono ad un disservizio, ma bensì alla legittimità di un provvedimento che non é di competenza del gestore».
Continua la comunicazione: «Sono infatti previsti dall'Autorità dell'energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) con delibera numero 643/2013 e sono stati autorizzati e quantificati dall'Ente di governo dell'ambito della Sardegna (Egas) con delibera numero 18/2014. Sono pertanto rigettate d'ufficio - si conclude la comunicazione - anche le contestazioni di prescrizione sulle medesime fatture, poiché i conguagli regolatori sono una componente tariffaria 2014, calcolata sulla base dati del 2012».
Ma i legali di Adiconsum sostengono che ad ogni reclamo deve corrispondere una risposta formale all’indirizzo dell’utente. Non solo: i reclami arrivati finora contengono contestazioni diverse e articolate su dati diversi. Di conseguenza sembra impossibile che una nota diffusa sulla rete e pubblicata a pagamento sui due quotidiani sardi possa bastare a rispettare l’obbligo di risposta stabilito nella Carta del servizio. Così la pensa Giorgio Vargiu, il responsabile dell’Adiconsum: «Una risposta massiva sarebbe ammissibile solo se i reclami riguardassero questioni estranee alla competenza del gestore, ma come si fa a sostenere che le contestazioni relative al conguaglio non riguardino Abbanoa?».
Il passo successivo, in mancanza di risposte tempestive ed esaurienti, è già deciso: «Non faremo una class action, come dice Mauro Pili, ma cause cumulative presso i tribunali. Saranno
i giudici a dire chi ha ragione, noi pensiamo che Abbanoa sia responsabile di una forzatura e che stia prendendo in giro gli utenti perché l’assenso all’imposizione dei conguagli è una cosa tutta interna alla Regione, l’organo controllante e il controllato appartengono allo stesso ente».