Numerosi gli atti in itinere che potrebbero far raddoppiare il numero
Una settantina nel 2015, già oltre sessanta nei primi sette mesi di quest'anno. E un'ipotesi: il raddoppio, stando almeno agli atti depositati negli uffici dello Stato civile di piazza De Gasperi. Detta così sembra che i divorzi brevi o low cost, come preferiscono chiamarli in Municipio per via delle spese assolutamente contenute (il versamento per la coppia, a titolo di diritto fisso, è di soli 32 euro), siano in netta crescita proprio per via della celerità e dei bassi costi. «In effetti la tendenza è in linea con l'aumento delle separazioni e dei divorzi davanti al giudice», precisa la dirigente Serenella Piras.
LE PROCEDURE Sta di fatto che sono proprio le procedure più semplici e veloci a spingere le coppie consenzienti a presentarsi davanti all'ufficiale di stato civile piuttosto che ad un giudice. A incidere sulle scelte, inoltre, sembra essere - come tante coppie hanno raccontato ai funzionari comunali per giustificare la loro decisione - un problema di ordine psicologico. Più semplice motivare il desiderio di chiudere una storia magari lunga e forse anche tormentata in una stanza del Municipio che in una camera di Tribunale. »Meno imbarazzi, evidentemente, e meno coinvolgimento emotivo», assicurano in Comune. E dunque meno tensioni.
LA NORMA La legge 162 del 2014, forse anche pensata per alleggerire il lavoro dei Tribunali, è di fatto “entrata in vigore” a Cagliari (grazie alla creazione di un apposito ufficio e all'istruzione dei dipendenti) a gennaio dell'anno scorso. Ed è stata da subito accolta favorevolmente. In particolare da quelle coppie che non disponevano di risorse economiche per affrontare le procedure del divorzio secondo i canoni tradizionali. Entro il dicembre del 2015 settantuno mariti e mogli consenzienti si sono presentati all'ufficiale di Stato civile per l'annullamento del loro matrimonio. Un numero destinato a crescere e parecchio visto che sessanta sono stati i procedimenti chiusi entro maggio e altrettanti quelli in itinere che potrebbero far raddoppiare le cause risolte dallo Stato civile.
LA DIRIGENTE «Per poter beneficiare del divorzio breve - spiega Serenella Piras - bisogna essere consenzienti, nati o residenti in città o comunque lo dev'essere almeno uno dei coniugi. In questo il legislatore è venuto incontro al cittadino. Altra condizione, l'assenza di figli minori a carico o di maggiorenni non autonomi e autosufficienti, e infine l'assenza di trasferimenti patrimoniali dall'uno all'altro coniuge».
Due gli incontri davanti all'ufficiale di Stato civile. Nel primo si dichiara l'accordo per la separazione e la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Dopo trenta giorni, la firma degli atti. Bisognerà attendere comunque tre anni perché il divorzio diventi definitivo.
Andrea Piras