La nuova ordinanza del Comune
La falla nel piano di prevenzione per la lotta ai fuochi è grande quanto i cumuli di erbacce e sterpaglie che affiorano dai guard rail a ogni angolo della città.
Eppure l'ordinanza del sindaco parla chiaro: pulire i terreni per il «potenziale rischio incendi».
E, almeno a giudicare dal bollettino dei vigili del fuoco che ogni notte sono impegnati con roghi di sterpaglie e canneti, il pericolo «potenziale» si è trasformato in un dato assolutamente reale.
LE REGOLE Le disposizioni dettate dal documento firmato il 30 maggio scorso nell'ambito del piano antincendio della Regione recepito dal palazzo di via Roma continuano a essere disattese.
Cespugli e sterpaglie si trovano in tutto il centro abitato di Cagliari: da via Fara, a pochi passi da piazza Yenne, a via dei Conversi; dalla bretella che conduce alla Statale 195 all'asse mediano che costeggia lo stadio Sant'Elia.
Grossi cespugli che in alcuni casi ostacolano persino la visibilità dei cartelli stradali.
Un flop per l'ordinanza diramata alla vigilia delle elezioni che hanno confermato Massimo Zedda sullo scranno più alto del Municipio e che dispone sanzioni e indica con precisione le figure di coloro che sono chiamati a far rispettare le regole.
I CONTROLLORI Il sindaco ha dato mandato «agli agenti della polizia municipale e alle forze dell'ordine preposte alla vigilanza ambientale il controllo sul rispetto dell'ordinanza».
«Si tratta di un servizio al quale dedichiamo parte della nostra attività, ma interveniamo soprattutto su segnalazione dei cittadini» spiega il comandante della polizia municipale di Cagliari Mario Delogu che assicura «non è per nulla facile».
IL REBUS DEI CONTROLLI A complicare la vita agli agenti contribuirebbero diversi fattori. «Prima di tutto è necessario individuare i proprietari delle aree e, nella maggior parte dei casi, questo richiede verifiche catastali per risalire alla loro identità».
Spesso poi subentrano questioni di eredità per terreni contesi da ripulire e sui quali nessuno vuole spendere un quattrino.
«Nel caso ci siano pericoli o emergenze siamo noi stessi a chiamare una ditta che si occupa dell'intervento necessario alla messa in sicurezza».
La fattura poi viene girata automaticamente al proprietario a corredo della multa.
LE TARIFFE Le sanzioni per chi ignora l'ordinanza che resterà in vigore fino al 31 ottobre, infatti, possono essere anche molto salate. La legge di riferimento indica multe dai 50 ai 500 euro oltre al pagamento della ditta che gli agenti della polizia municipale potrebbe decidere di chiamare d'ufficio.
M. C.