PIAZZA MATTEOTTI. Pili denuncia Zedda che si rivolge alla Regione
Sui disperati di piazza Matteotti è sempre più il caos, con tanto di scontri politici e istituzionali. La Asl 8 certifica «il forte degrado» e chiede al sindaco «il ripristino di adeguate e idonee condizioni igienico sanitarie». La prefetta convoca un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica alla ricerca di soluzioni a una situazione vergognosa. Massimo Zedda scrive alla Regione pretendendo un intervento: «Non c'è un migrante nella piazza proveniente dai centri di accoglienza del Cagliaritano». E il deputato Mauro Pili annuncia: «Se entro domani (oggi, ndr) non ci saranno provvedimenti presenterò un esposto in Procura denunciando il sindaco di Cagliari come unico responsabile per il grave pericolo per la salute pubblica».
NIENTE SERVIZI IGIENICI Nonostante riunioni, lettere, comunicati e dichiarazioni, loro, i sessanta migranti accampati in piazza Matteotti tra rifiuti, topi ed escrementi, sono ancora lì. «Vogliamo lasciare la Sardegna e andare a Roma per poter poi raggiungere Germania, Svezia e Norvegia», ripetono come una cantilena. Le loro giornate, da quasi un mese, sono sempre identiche. Per la pulizia personale e i bisogni quotidiani utilizzano i bagni della stazione ferroviaria e i servizi igienici di piazza Amendola. Si servono anche dell'acqua degli irrigatori delle aiuole, utile per lavare magliette e pantaloni. I panni vengono stesi utilizzando come enorme stendino la ringhiera della fontana fuori uso. I disperati di piazza Matteotti cercano di arrangiarsi come possono in una situazione di degrado insostenibile.
CIBO E VESTITI Per colazione, pranzo e cena in molti (sono quasi tutti giovani tra i 18 e i 30 anni, provenienti da Eritrea e Sudan, ci sono anche quattro bambini e una decina di donne) raggiungono la mensa della Caritas. Le lunghe file però sono un problema per i bambini che spesso rinunciano al cibo. Sempre grazie alla Caritas, i migranti ricevono vestiti puliti. Alcuni hanno la scabbia ma in queste condizioni è quasi impossibile seguire la terapia. Le associazioni di volontariato fanno il possibile per dare un minimo di assistenza: di più non si può chiedere.
SITUAZIONE DI STALLO La speranza dei migranti è quella di lasciare l'Isola salendo su una nave in partenza dal vicino porto. Ma senza documenti, gli stranieri (che da settimane si sono allontanati dai centri di accoglienza delle altre province sarde, uscendo di fatto dal sistema di accoglienza) non possono acquistare i biglietti per salire sui traghetti. Aspettano che accada qualcosa. E per cercare una soluzione la prefetta Giuliana Perrotta ieri ha convocato un comitato per discutere anche di piazza Matteotti. Verrà chiesto ai mediatori culturali di parlare con i migranti e convincerli a lasciare la zona facendosi fotosegnalare per poter così partire dalla Sardegna. A breve ci sarà anche anche qualche intervento per l'allarmante situazione igienico-sanitaria, oltreché umanitaria.
LA LETTERA DELLA ASL Un'emergenza messa nero su bianco anche dagli ispettori della Asl 8 in un pesante documento inviato al sindaco Massimo Zedda: «La situazione è di forte degrado», certifica la lettera a firma del direttore del servizio Igiene e sanità pubblica Giorgio Carlo Steri, «in quanto gli occupanti della piazza non provvedono a mantenere le condizioni minime di igiene. Questo non consente la fruibilità dell'area in modo adeguato all'utilizzo cui è destinata. Si ritiene pertanto l'immediato ripristino di adeguate e idonee condizioni igienico sanitarie». Zedda ha fatto sapere di voler chiedere «l'intervento della Regione poiché i migranti presenti nella piazza arrivano da altre parti dell'Isola. Noi stiamo facendo la nostra parte come sempre». Intanto i migranti sono sempre lì. In mezzo a topi e rifiuti.
Matteo Vercelli