Rassegna Stampa

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Legambiente, fusione S.Gilla-Molentargius entro fine anno

Fonte: web cagliaripad.it
13 luglio 2016

 

Molentargius più Sella del diavolo più Santa Gilla: entro il 2016 la fusione delle due aree umide e del promontorio sul Poetto in un unico parco naturale dell'area metropolitana di Cagliari
 

Molentargius più Sella del diavolo più Santa Gilla: entro il 2016 la fusione delle due aree umide e del promontorio sul Poetto in un unico parco naturale dell'area metropolitana di Cagliari. È la richiesta che arriva da Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente che oggi è arrivata a Cagliari, ormeggiata presso il pontile Marina di Portus Karalis. "Siamo ben lieti di registrare gli impegni assunti dalla Regione per l'istituzione di un parco naturale regionale formalizzati nella delibera del 31 maggio scorso - spiega Annalisa Columbu, presidente regionale dell'associazione ecologista - chiediamo ora ai sindaci e agli assessorati competenti di proseguire verso questa strada.

L'incontro di oggi rappresenta per noi un primo tavolo di confronto fra istituzioni, associazioni, enti di ricerca e rappresentanti del comparto economico per tracciare una progettazione condivisa e partecipata. L'impegno di tutti è stato quello di arrivare entro fine anno al completamento dell'iter". Nei decenni passati la Regione ha già sviluppato un impegno per la salvaguardia delle zone umide sia con progetti di salvaguardia, con il finanziamento di 15 milioni di euro della riqualificazione del Parco Molentargius-Saline, sia con misure di protezione, con la istituzione di aree protette, l'inserimento nella Rete Natura 2000 ed il riconoscimento quali SIC e ZPS. "Le zone umide - ha sottolineato Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde - sono ormai riconosciute come un tassello importante nella caratterizzazione del paesaggio costiero. Al tempo stesso negli anni è aumentata sempre più la pressione antropica su queste aree.

È quindi necessario oggi avere una gestione integrata delle zone umide costiere e delle acque interne, che sia capace di coordinare le azioni di tutela ambientale e salvaguardia delle risorse naturali con la fruizione e lo sviluppo delle attività economiche caratteristiche di queste zone. Per far questo occorre accompagnare l'istituzione di nuove aree protette e i rispettivi modelli di gestione con un ampio processo di partecipazione e condivisione con le comunità e le amministrazioni locali".