Battaglia sulla continuità e sul caro traghetti: «A volte ci sono abusi»
Il futuro dei trasporti aerei sardi dipende da poche righe aggiunte al decreto Enti locali. Un emendamento del Governo servirà a ridurre le tasse aeroportuali: «Anche se io vorrei abolirle», rilancia il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Da Viale Trento - dopo la riunione con i sindaci del nord Sardegna - è arrivato l'ennesimo pressing nei confronti del ministero delle Infrastrutture, per tagliare di 2,5 euro l'addizionale comunale messa nel mirino da Ryanair. «Abbiamo chiesto un immediato riscontro della procedura parlamentare», spiega il governatore, «tutto dovrebbe avvenire nei prossimi giorni».
MESSAGGIO AL PDS La proposta del Partito dei sardi - caricare sul bilancio regionale la riduzione delle tasse, manovra da circa 16 milioni all'anno - viene rispedita al mittente, che in questo caso è un alleato nella coalizione di maggioranza: «È il governo che deve fare un passo indietro. Io ho assoluta fiducia nel ministro. Non possiamo compensare noi gli errori dell'esecutivo nazionale». Qualche novità potrebbe arrivare già oggi dalla commissione Bilancio alla Camera, dove verrà esaminato il decreto.
La Giunta guarda anche a Bruxelles, dove nelle prossime ore dovrebbe essere messa la parola fine alla procedura di infrazione legata alla Legge 10: «La commissione europea deve definire il quadro. Altrimenti si rischia un altro disastro. Dire che le regole sono chiare è demagogia», dice Pigliaru. Per rifondare il settore dei collegamenti aerei ci sono 87 milioni di euro all'anno. Circa 10 sono per il settore low cost: «Soldi che abbiamo conservato e accumulato. Appena le norme saranno chiare partiremo a razzo», promette il governatore, che lancia anche un messaggio agli armatori delle compagnie navali: «C'è un sistema in cui ci sono posizioni dominanti», dice commentando i prezzi dei biglietti, «e viene il sospetto che a volte ci siano abusi. Chi ha scritto la convenzione con Tirrenia non ha pensato alla Sardegna ma ad altre cose. Per noi chi viene nell'Isola deve arrivare in aereo, senza macchina».
L'OPPOSIZIONE Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni risponde al governatore: «A sentire Pigliaru, sembrerebbe quasi che l'Unione Europea abbia adottato per la Sardegna delle regole personalizzate, diverse da quelle che valgono nel resto del Continente. Non si spiegherebbe altrimenti come sia possibile che i vettori low cost, Ryanair in testa, operino regolarmente negli scali europei e come le altre regioni non subiscano procedure di infrazione».
Per il coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci, Pigliaru «racconta menzogne». L'ex governatore ha un'altra opinione sulle norme euroepee che regolano il settore aereo: «L'Ue ha già un quadro normativo definito. In due anni mezzo hanno avuto tutto il tempo di approvare una legge sul settore low cost, ma erano impegnati in tutt'altre faccende».
Intanto ieri il sindaco di Alghero Mario Bruno ha incontrato di nuovo i primi cittadini del nord Sardegna e i rappresentanti delle imprese del territorio: «Servono passi concreti da parte della Regione, con decisioni forti e immediate dal punto di vista politico e tecnico». Ma la chiusura della base Ryanair, prevista per novembre, è ormai dietro l'angolo.
Michele Ruffi