GOLETTA VERDE. Patto sindaci-Legambiente
Legambiente rilancia e lo fa dal ponte di comando di Goletta Verde. La nuova area metropolitana di Cagliari si doti di un cuore pulsante ecologista - hanno chiesto i militanti del cigno verde - del grande parco delle zone umide di Molentargius-Saline-Poetto, Capo Sant'Elisa-Sella del Diavolo e Santa Gilla. Un'immensa oasi protetta di 7500 ettari, su cui insiste una popolazione di 450 mila abitanti, che dovrà portare benefici non solo in termini di salvaguardia ambientale ma anche economico-occupazionali.
Il progetto non è solo un'idea. È già un'ipotesi concreta, scritta su documenti ufficiali della Regione (lo ha detto l'assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, ricordando la delibera di indirizzo firmata il 31 maggio), dopo la pressante richiesta di istituzione partita dai sindaci di Cagliari, Elmas, Assemini, Capoterra, Quartu, Quartucciu e Selargius. Sono stati proprio loro - in testa il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, convinto già dalla scorsa legislatura della necessità di estendere a Santa Gilla il parco del Molentargius - a chiedere alla Regione ma anche al ministero dell'Ambiente di avviare il processo politico-burocratico indispensabile per l'istituzione del parco delle zone umide di cui i fenicotteri rappresentano il simbolo. «Per questi volatili - lo hanno spiegato l'assessore Paci e Vincenzo Tiana, responsabile scientifico di Legambiente - non ci sono confini geografici, per loro Santa Gilla e Molentargius non sono certo compendi differenti».
Dalle banchine di Marina di Portus Karalis, dove Goletta Verde resterà all'attracco ancora oggi per poi ripartire verso la Sicilia, il sogno prende dunque corpo. Con il benestare del ministero, rappresentato da Giulio Calvisi che ha ribadito l'impegno di Roma per dotare l'Isola del suo undicesimo parco-aree protette. «Diventa così più concreta la possibilità, nell'area metropolitana, di istituire un parco naturale che custodisce un immenso patrimonio di biodiversità», ha spiegato la presidente di Legambiente, Annalisa Colombu. «Siamo ben lieti di registrare gli impegni assunti dalla Regione per l'istituzione di un parco formalizzati nella delibera del 31 maggio. La nostra associazione chiede ora ai sindaci e agli assessorati competenti di proseguire verso questa strada, rendendosi disponibile fin da ora a mettere a disposizione il proprio contribuito scientifico».
È stato il presidente del Consorzio ittico, Emanuele Orsatti, a suggerire passi concreti per il rilancio ambientale e produttivo della laguna. «Si cominci a restituire a Santa Gilla le acque salmastre che ne facevano una delle zone più pescose. La deviazione dei fiumi l'ha trasformata in un mare interno, facendo crollare le produzioni ittiche e di molluschi. Qui lavorano 200 pescatori, si faccia di tutto per creare nuove buste paga».
Andrea Piras