Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un dormitorio a cielo aperto Gli ispettori Asl valuteranno le condizioni igienico-sanitarie

Fonte: L'Unione Sarda
13 luglio 2016

PIAZZA MATTEOTTI.

Accampati da settimane uomini, donne e bambini eritrei e sudanesi

 

Sono una cinquantina. Tra loro anche quattro bambini e diverse donne. Arrivano da Eritrea e Sudan. Sono i disperati di piazza Matteotti. Dormono su materassi sistemati nelle aiuole, su cartoni adagiati sopra le panchine o accanto alla struttura dell'Infopoint turistico. La ringhiera della fontana - fuori uso da tempo - è utilizzata come enorme stendino per far asciugare gli abiti lavati, chissà come, con l'acqua delle fontanelle. Nella zona non ci sono servizi igienici. E i migranti si arrangiano come possono. Trascorrono le giornate tra rifiuti, topi ed escrementi: si spostano solo per mangiare alla mensa della Caritas.
L'EMERGENZA A due passi dal Municipio di Cagliari, in pieno centro città, da quasi un mese è sorto - come già accaduto la scorsa estate in piena emergenza sbarchi - un grande accampamento a cielo aperto. Situazione documentata più volte. Ora ci potrebbe essere una novità. Nei giorni scorsi gli ispettori del servizio igiene e sanità pubblica della Asl 8 si sono presentati nella piazza di proprietà delle Ferrovie per un'ispezione: una verifica delle condizioni dopo la denuncia-esposto del deputato Mauro Pili inviata alla Asl venerdì scorso con la richiesta di «un intervento immediato per valutare la chiusura della piazza per i rischi per l'igiene pubblica». Gli ispettori hanno documentato tutto. Nei prossimi giorni il responsabile dell'ufficio comunicherà ai vertici della Asl l'esito dell'ispezione. Tra le ipotesi in ballo anche quella dello sgombero della piazza per le disastrose condizioni igieniche. «Sono contro coloro che sfruttano i migranti come merce umana, per fare affari», ha spiegato Pili. «Rischio di essere additato come razzista? È da razzisti aver fatto trasformare la piazza principale di Cagliari in un ghetto di infezioni e sporcizia. È da razzisti farci vivere delle persone, di qualsiasi colore abbiano la pelle».
«VOGLIAMO ANDARE VIA» I migranti “di piazza Matteotti”, arrivati quasi un mese fa dopo essere stati salvati al largo delle coste della Libia, hanno abbandonato da settimane i centri di accoglienza: sperano di poter salire su un traghetto e raggiungere Roma, ma non hanno documenti. Si rifiutano di farsi fotosegnalare e di farsi prendere le impronte digitali. «Vogliamo andare via dalla Sardegna. Il nostro sogno è arrivare in Europa», ripetono. L'anno scorso, con i migranti accampati sotto i portici di via Roma e davanti al Comune, più di cento stranieri erano stati fatti partire con uno stratagemma: un certificato d'identità temporaneo (nonostante i profughi non avessero rilasciato le impronte digitali) che aveva permesso ai migranti di acquistare il biglietto per salire sulla nave per Civitavecchia. Una soluzione adottata per quell'emergenza ma impossibile da ripetere.
BUSINESS ACCOGLIENZA «Piazza Matteotti», ha evidenziato Luca Agati, del Sap di Cagliari, sindacato della Polizia, «è una polveriera pronta a esplodere. Tanti cittadini preferiscono aggirarla. Una situazione inumana. Non solo. Questi migranti rifiutano l'accoglienza che intanto ingrossa le tasche di qualcuno diventato miserevole per convenienza: qualche furbetto che ben si guarda dal comunicare alla Prefettura che un ospite si è allontanato dalla struttura per continuare a incassare. E noi forze dell'ordine dobbiamo convivere con i tagli e sopperire alle carenze della politica e delle istituzioni».
POCHI CONTROLLI SANITARI Sempre il Sap un anno fa aveva denunciato «la carenza nei controlli sanitari sui migranti durante gli sbarchi». Un allarme nuovamente attuale visto quanto raccontato in una lettera interna alla Asl del personale medico del reparto Infettivi del Santissima Trinità resa pubblica dal deputato Mauro Pili. «Migranti con Tbc si sono allontanati dal reparto, terapia antitubercolare non rispettata con il rischio di diffusione, difficoltà nel garantire l'adeguato isolamento dei pazienti malati per la mancanza di stanze adatte, ricoveri impropri nel reparto di malati non infettivi». La lettera interna ha portato all'immediata convocazione, da parte della Asl 8, di una riunione ordinaria per valutare e verificare quanto denunciato e per predisporre eventuali interventi immediati. «La situazione è sotto controllo e non ci sono criticità», fa sapere la Asl. Intanto Pili ha presentato un'interrogazione urgente al Ministro della Salute.
Matteo Vercelli