Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un super-stipendio al manager: Bruno Zanaroli è fra i papabili

Fonte: La Nuova Sardegna
12 luglio 2016


 

CAGLIARI. Lo stipendio del direttore generale dell’Asl unica supererà i 200mila euro lordi l’anno e sarà lui il manager più pagato della Regione. Lo stipendio non deve sorprendere: è regolato da un intreccio di norme e decreti per evitare compensi esagerati. Per fare un raffronto, il direttore guadagnerà 80mila euro in più degli attuali commissari delle Asl e 40mila se il confronto è con la busta paga degli amministratori unici di Abbanoa e dell’agenzia Forestas. Attenzione però: anche per il super manager della sanità ci saranno i premi di produzione, andranno ad aggiungersi all’indennità di carica, per cui se le sue performance saranno da primo della classe, potrebbe sfiorare la soglia dei 240mila euro lordi l’anno.
La nomina. Si sa che il super manager potrà essere scelto dall’albo degli idonei (261 i nomi) su cui penderebbe già un ricorso al Tar per l’esclusione di alcuni candidati. Si sa però che la Giunta sarebbe orientata su chi in quell’elenco non c’è. È il modenese Bruno Zanaroli, ex direttore dell’Asldi Sassari (fu nominato nel 2005 dal duo Soru-Dirindin) per poi dimettersi nel 2007 alla fine naturale del mandato. Il suo addio alla Sardegna fu abbastanza polemico e in un’intervista a La Nuova disse: «Vado via con la coscienza a posto, ma sono stati anni duri, perché è difficile lavorare con i mitra puntati contro». Ora che è ritornato nella sua Emilia Romagna, dirige l’ospedale pubblico-privato di Sassuolo, potrebbe rientrare in Sardegna dal primo settembre. Non è una data qualunque: quel giorno l’Asl unica dovrebbe essere realtà, anche se entrerà a regime solo nel gennaio del 2017 dopo tre mesi di transizione. Comunque la nomina del super direttore dovrebbe essere intorno a metà agosto anche se all’inizio avrà l’incarico di commissario-traghettatore, come prevede il disegno di legge. Disegno di legge su cui il Consiglio regionale comincerà a discutere in aula fra otto giorni, da martedì 19 luglio. Subito dopo il via libera cominceranno le grandi manovre sul nome del direttore e, a quel punto, bisognerà vedere se l’ipotesi Zanaroli resisterà fino all’ultimo.
Gli emendamenti. Sono 35 quelli che presenterà la Giunta e dovrebbero essere la sintesi del lavoro svolto dal tavolo tecnico del centrosinistra. È quello che è stato messo su dalla maggioranza per azzerare i contrasti fra i partiti all’indomani del deposito della bozza dell’assessore alla Sanità Luigi Arru e approvata in Giunta. Il tavolo non ha risolto tutti i dubbi. Ad esempio è ancora vuota la casella sulla sede (Sassari e Oristano sono le alternative a Cagliari) e anche il futuro del servizio regionale emergenza-urgenza è sempre in forse. C’è chi lo vorrebbe autonomo con sede a Nuoro, mentre altri sono convinti che dovrebbe essere un dipartimento dell’Asl unica. Altre correzioni potrebbero esserci in corsa: non tutti i partiti della coalizione sono sicuri che l’ultima bozza elaborata dal «tavolo» sia la migliore.
La nuova mappa. Allo stato del disegno di legge, lo scheletro della sanità isolana dovrebbe essere questo. In testa l’Asl unica, oltre al direttore ci saranno anche quelli amministrativo e sanitario, poi otto Aree socio-sanitarie. I confini dovrebbero essere quelli delle attuali otto aziende sanitarie e ognuna sarà gestita da un coordinatore. Poi, alla base della piramide, ci saranno ventidue distretti sanitari, con la conferma degli attuali territori aggregati

a meno che le future Unioni di Comuni non cambino le aggregazioni amministrative. A rimanere autonomi saranno l’ospedale Brotzu e le due aziende miste universitarie di Cagliari e Sassari. Ma non negli acquisti: a decidere per tutti sarà sempre e solo lui, il super direttore dell’Asl unica.