MOLENTARGIUS. Lettera della prefetta Perrotta al direttore del Parco
Indagini sulla moria di pesci a Mammarranca
L'ultima sorpresa pochi giorni fa, quando un canoista impegnato ad allenarsi nel canale di Mammarranca , nel cuore del Parco di Molentargius, è finito in acqua. Sorpresa: si è ritrovato con il corpo ricoperto da una patina viscida, forse olio. La Forestale ha segnalato la presenza della chiazza all'Agenzia regionale per l'ambiente e adesso si attendono i risultati delle indagini, anche se l'informazione è arrivata negli uffici del Corpo solo il giorno dopo, quando la lingua oleosa si stava ormai diradando.
INQUINANTI Chi ha scaraventato in acqua questa sostanza? Si tratta di scarichi abusivi? Il sospetto - anche alla luce dell'ultima strage di cefali - lo farebbe ipotizzare, visto anche il carattere particolarmente circoscritto della moria di pesci e ancora di più la vicinanza tra i due episodi. Il sospetto è che nel canale che collega Monserrato a Su Siccu, anche nel tratto che attraversa l'oasi protetta, finisca ancora di tutto. Scarichi inquinanti che non si è riusciti a fermare e che ogni tanto contribuirebbero (condizionale d'obbligo vista la mancanza di conferme), insieme al caldo e alla moria di migliaia di pesci, a far decollare le proteste su controlli insufficienti e analisi delle acque ca paci di scoprire, una volta per tutte, da dove arrivino gli inquinanti.
I RIFIUTI A Molentargius, intanto - è cronaca di questi giorni - non mancano le polemiche sulla vigilanza antincendio e sulle discariche abusive disseminate sula strada del parco. Dopo diverse segnalazioni fatte dalla Forestale, ora è stata la prefetta Giuliana Perrotta a sollecitare la bonifica con una lettera inviata al direttore Claudio Papoff. In particolare, per la rimozione di cumuli di eternit-amianto che da troppo tempo insistono nell'area protetta.
I MALUMORI Ma è sul fronte del fuoco che covano i malumori. Alla luce, soprattutto, dell'affidamento a una società di San Gavino (44 mila euro per sei mesi di attività a partire dal primo luglio), la Alberghina Verde ambiente srl, piazzatasi seconda sui 275 fornitori invitati.
L'APPALTO In effetti, ad aggiudicarsi il servizio era stata una società di Mogoro, la Sardegna Green Garden (27.300 euro più Iva) che però, in fase di definizione degli adempimenti per l'affidamento contrattuale “ha comunicato la non disponibilità - è scritto nella determina - per sopravvenute problematiche relative a inconvenienti di logistica e di personale addetto”. Così è stata contattata la seconda ditta che si è resa disponibile dal 5 luglio.
Questa soluzione non è vista di buon occhio dalle associazioni storiche dell'antincendio che operano all'interno di Molentargius e nelle zone limitrofe di Cagliari e Quartu da anni. La Paff e la Prociv Arci (quest'ultima convenzionata per 25 mila euro l'anno fino a qualche mese fa con il parco per la lotta al fuoco e per garantire l'assistenza alle manifestazioni e l'apertura e chiusura dei cancelli) qualche sassolino dalla scarpa vorrebbero toglierselo, eccome. Lo stanno facendo già sulla pagina Facebook del Parco regionale, dove non mancano le critiche sull'iter scelto per l'affidamento del servizio. «Non siamo stati invitati come è invece avvenuto per gli altri 275 fornitori», spiega il responsabile della Prociv, Luigi Demartis. «Nello statuto del parco è previsto l'impiego del volontariato per mansioni analoghe».
I MEZZI Sempre su Facebook è stata inserita un'immagine del mezzo utilizzato dai nuovi operatori, considerato inadeguato e più simile alle attrezzature per irrigare aiuole che alle macchine della protezione civile.
Andrea Piras