Festival Apertura sabato con Ranieri. A Cagliari dal 10 luglio nel quartiere Villanova
S embra non esserci pace per l'European Jazz Expo Festival che continua a emigrare dalla sua città, Cagliari, dopo trentaquattro anni. «Una diaspora», l'ha definita il direttore artistico Massimo Palmas durante la conferenza stampa di presentazione di questa mattina al Bar Florio di Cagliari. Sta di fatto che quest'anno il festival internazionale di jazz che si aprirà sabato 9 per chiudersi il 17 luglio, nelle splendide location del Parco dei Suoni di Riola Sardo, e dell'Anfiteatro di Tharros, a Cagliari ci ritorna e più precisamente farà tappa al Conservatorio Pierluigi da Palestrina e nelle piazze san Giacomo e san Domenico nel quartiere Villanova.
La trentaquattresima edizione si aprirà sabato 9 luglio con il jazz anema e'core di Massimo Ranieri tra le stupende cave di arenaria del Parco dei Suoni di Riola Sardo. Il concerto di Ranieri, che il giorno prima aprirà il festival di Umbria Jazz, vedrà l'artista partenopeo assieme al trombettista Enrico Rava, alla pianista Rita Marcotulli, al sax di Stefano Di Battista, al contrabbasso di Riccardo Fioravanti e alla batteria di Stefano Bagnoli.
Sempre in arrivo dall'Umbria Jazz ci sarà un altro gruppo di artisti inediti, il trio formato da John Scofield (chitarra e basso elettrico), Brad Mehldau (piano) e Mark Guiliana (batteria). Tre giganti della musica jazz che saranno ospiti, mercoledì 13 luglio, all'Auditorium del Conservatorio Pierluigi da Palestrina a Cagliari.
Il 16 luglio sarà invece il sassofono di Jan Garbarek a riecheggiare nell'anfiteatro romani di Tharros. Il maestro del sax salirà sul palco insieme al tastierista che lo accompagna da anni, Rainer Bruninghaus, al bassista brasiliano Yuri Daniel e al batterista indiano Trilok Gurtu.
Il festival, promosso da Jazz in Sardegna e Sardegna Concerti, ritornerà poi a Cagliari dal 10 al 15 luglio con venticinque concerti e non solo. «Siamo consapevoli che l'EJE potrà avere un futuro solo recuperando la sua città, unica realtà che possa offrire strutture adeguate come la Fiera, il Parco di Monte Claro, il Parco della Musica e la Manifattura Tabacchi», ha ribadito Palmas. «Pur non potendo replicare in questi luoghi, siamo pronti a scommettere sul capoluogo, giocando una nuova carta». La nuova carta si chiama Villanova, sarà in questo quartiere di case basse e colorate, che prenderà il via un piccolo festival nel festival, dove far dilogare musica e letteratura. Si chiamerà “Poetas in Pratza” e saranno sei giorni di street music, rassegne poetico-letterarie e reading sotto le stelle. Il festival si aprirà ogni sera col “Poetic Corner”, trenta minuti in cui due o più poeti presenteranno le loro opere al pubblico. A seguire, dalle 19 alle 21.30, spazio ai libri e alle letture. A cornice della rassegna musico-letteraria la mostra “101 lezioni di jazz”, ovvero disegni e aforismi in musica curati da Filippo Bianchi. Alle 22 spazio alla musica con artisti internazionali e isolani. Tra i tanti il trombettista Jeremy Pelt, l'enfant prodige del pianoforte Giovanni Guidi, il sax di Gavino Murgia, la chitarra di Marcello Peghin, lo swing della Paolo Nonnis Big Band e la dub di Francesco Medda, in arte Arrogalla. Appuntamenti che si mischieranno con una serie di altri eventi dedicati allo scultore Pinuccio Sciola recentemente scomparso, «prezioso collaboratore e amico del festival sin dalle primissime battute», ha ricordato Palmas.
A chiudere il festival il 17 luglio, sempre nell'atmosfera incantata dell'anfiteatro romano di Tharros, il pianista e direttore di orchestra Ezio Bosso, protagonista ad aprile scorso di due spettacoli sold out a Cagliari. Bosso torna in Sardegna con molti dei suoi brani dell'ultimo doppio album “The 12th Room”.
«Abbiamo sempre pensato che Cagliari è la nostra città e la Sardegna la nostra terra», ha concluso Palmas, «per questo speriamo di poter trovare casa qui. Diversamente saremo costretti ad andare via».
Simona Arthemalle