Piazza Garibaldi. L'Unione combattenti Repubblica sociale sfilerà alle 18 fino al monumento ai caduti
Il Comitato: «Hanno il diritto di manifestare, lo possono fare proprio grazie alla Liberazione»
Alessandra Loche alessandra.loche@epolis.sm ¦
La data è unica. Il 25 aprile. I due cortei due. Opposti come ideali e pensiero politico. E in due dividono la città. Da un lato c'è chi festeggia. Dall'altro chi onora i caduti e chiede l'abolizione del 25 quale festa nazionale. E non è difficile immaginare cosa ci sarà in mezzo: camionette delle forze dell'ordine e agenti in tenuta anti sommossa. Come è accaduto in passato. Quando gli incontri tra chi sventolava diverse bandiere hanno rischiato di trasformarsi in scontri. Una eventualità impossibile, secondo gli organizzatori dei cortei ufficiali. E anche se ci fosse chi cerca lo scontro, «non risponderemo alle provocazioni, perché è quello che cercano», assicura Ludovica Fabrizio, tra gli organizzatori del corteo dell'Unione combattenti Repubblica sociale. Anche Nicola Marongiu, del Comitato 25 aprile, ha ammorbidito i toni: «Tutti hanno il diritto di manifestare le proprie posizioni. Possibili scontri? Lo escludo, di solito sono delle piccole minoranze che cercano questo». Se hanno ragione si potrà sapere solo al termine della giornata di sabato. Per adesso, i toni sono pacati. Unico punto d'accordo tra le due fazioni.
COMBATTENTI dell'onore. Sotto il Tricolore, il corteo organizzato dall'Unione combattenti Repubblica sociale, partirà sabato sera, alle 18.30, da piazza Garibaldi. Un breve percorso per via Sonnino per poi deporre una corona di fiori sul monumento ai caduti «senza cori nè schiamazzi». Ludovica Fabrizio ha quindi aggiunto: «Noi chiediamo l'abolizione del 25 aprile come festa nazionale, siamo l'unico Stato che festeggia la sconfitta militare. C'è poco da ballare e festeggiare: è stata una guerra civile». Secondo il volantino “Aboliamo il 25 aprile”, infatti, quella giornata «é un oltraggio per migliaia di morti ammazzati». E «fomenta l'odio: non possono esistere morti di serie A e morti di serie B». Quindi, il corteo ha l'unico scopo di «onorare i caduti della Repubblica sociale». Infatti, l'unica bandiera che potrà essere sventolata è il Tricolore, «e lo striscione onore ai caduti - precisa l'organizzatrice - perché non è una giornata per fare propaganda politica ma solo per commemorare».
COMITATO 25 APRILE. Chi organizza i festeggiamenti guarda con occhio un po' critico verso chi vorrebbe cancellare la festa della Liberazione, ma senza mai alzare i toni. «C'è solo da augurarsi che non espongano simboli offensivi verso la Costituzione e verso la Repubblica», commenta il consigliere regionale di La Sinistra Massimo Zedda. Per quanto riguarda il corteo, è d'accordo con Nicola Marongiu sul fatto che «manifestare è una libertà. Ma loro hanno questa possibilità proprio grazie alla liberazione ». Marongiu commenta poi laconicamente la richiesta dei militanti di Destra di abolire la ricorrenza come festa della nazione: «È una posizione stucchevole. Come il 4 luglio negli Stati Uniti è una data storica, per noi segna il passaggio dalla dittatura alla Repubblica. Quindi non potrà mai essere cancellata ». Nessun timore che possano esserci momenti di tensione tra gli opposti gruppi? «Noi non siamo affatto interessati a nessun tipo di contrapposizione. Gli scontri che ci sono stati in passato riguardano solo piccoli gruppi di estremisti».