Domani partono gli sconti: via Manno riaperta ma c'è la nazionale
Piacciono poco «ma di questi tempi sono utili»
Ci si mette anche Conte a cercare di rovinare i piani dei commercianti: domani, in occasione della notte dei saldi, alle 21, con le serrande dei negozi sollevate, scende in campo la nazionale nei quarti di finale degli Europei con la Germania. «Non sarebbe stato male», afferma Gianluca Melis, di Low Raider, negozio di street wear di via Garibaldi, «pensare di allestire un maxi schermo per mostrare la partite». Non è stato possibile raccogliere i circa tremila euro necessari per allestire la struttura ed espletare tutte le trafile burocratiche.
LE INIZIATIVE Eppure i commercianti cagliaritani affrontano la stagione dei saldi con un certo ottimismo. In via Manno, dove la chiusura momentanea del cantiere consente uno shopping più agevole («La nostra richiesta è stata ascoltata dal Comune», dice Marzia Cillocu dell'omonima gioielleria), si trovano altre soluzioni. «Noi», racconta Didda Bacigalupo di Martino Midali, «abbiamo organizzato “Art in progress”». Nel corso della serata, si alterneranno nel negozio illustratori, artigiani del gioiello e una food blogger. «L'anno scorso, nelle aperture notturne, ci è capitato di chiudere anche alle 2. Queste notti all'insegna dei saldi ci consentono di lavorare bene».
L'OTTIMISMO Uno spirito che sembra condiviso: non ci sono più i commercianti murrungioni del passato? «Lamentarsi», interviene Omar Scalas di Ticalza, negozio di scarpe da donna in via Garibaldi, «non serve a niente. Occorre sfruttare tutte le occasioni. E i saldi portano a un incremento del fatturato». Anche se, forse, la formula è superata. «Ormai si fanno promozioni tutto l'anno. Spesso i prezzi rimangono invariati. Eppure, capita ancora che tanta gente entra nei negozi la settimana prima, vede la merce e la acquista durante i saldi, sperando in un ulteriore ribasso».
LA FORMULA Inutile nascondersi dietro un dito: i saldi puzzano di antico. «Intanto», riflette Marzia Casati del negozio di abbigliamento Casati di via Garibaldi, «sono sbagliati i tempi. I saldi estivi dovrebbe essere ad agosto e non adesso, cioè all'inizio della stagione». E poi i concorrenti sono sempre più agguerriti. «Dobbiamo confrontarci», aggiunge Carmine Castello, di Vain Man, negozio di abbigliamento maschile di via Garibaldi, «con la grande distribuzione che fa promozioni tutto l'anno. Inutile prendersi in giro, i saldi ci sono tutto l'anno». Dunque, non servono? «Comunque, aiutano sempre. Dobbiamo fare i conti con cali del fatturato intorno al 30 per cento. Appuntamenti che richiamano potenziali clienti sono ben accetti. Ma, in realtà, servono soprattutto a chi ha acquistato troppa merce e deve svuotarsi il magazzino».
LE ALTERNATIVE Un problema che quest'anno, forse, si sente più che nel passato: è stato un inverno meno freddo del solito e l'estate ha tardato ad arrivare. «A maggio», riprende Melis di Low Rider, «abbiamo avuto cali del 40 per cento. Incredibile, ogni sabato pioveva e, dunque, la gente non usciva per negozi». Per richiamare clienti occorre studiare nuove strade. «Siamo un vero e proprio outlet», dice Arianna Atzeni di Arianna outlet in via Manno, «e, dunque, per tutto l'anno lavoriamo sul nuovo già scontato. E, comunque, ai saldi non rinunciamo: quest'anno stiamo allestando con 1.100 capi d'abbigliamento». Il mercato si conquista in diversi modi. «Noi», spiega Elisabetta Uda di Friking in via Garibaldi, «siamo un franchising spagnolo di abbigliamento. Proponiamo promozioni ogni tanto ma il nostro è un prodotto continuativo». Un po' come il vicino Idexè, specializzato nell'abbigliamento per bambini. «I nostri prezzi», dice Carla Casula, «sono già bassi. Eppure in tanti non possono ugualmente comprare a prezzo pieno e chiedono lo sconto. I saldi? Servono perché, nonostante l'abbigliamento per bambini continui ad andare, anche noi abbiamo registrato un calo del fatturato».
Marcello Cocco