Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Occupazione suolo, fioccano gli aumenti

Fonte: La Nuova Sardegna
20 aprile 2009

DOMENICA, 19 APRILE 2009

Pagina 2 - Cagliari

COMUNE



Triplicata la tariffa per i lavori edili che durano oltre un anno




CAGLIARI. La crisi incalza e il Comune deve trovare i soldi che mancano per la riduzione dei trasferimenti statali e regionali. Da qui l’aumento del venti per cento delle tariffe legate all’occupazione degli spazi e delle aree pubbliche. Per alcuni settori, come i bar e i ristoranti, che mettono i tavoli e le sedie negli spiazzi antistanti, si è trovato un corretivo in modo da non gravare su una attività che sta, faticosamente, iniziando a crescere grazie al turismo. Per altri, invece, ci sarà l’incremento e sarà molto consistente. Tra questi c’è il settore legato alla occupazione «permanente» (da intendersi per oltre un anno) del suolo pubblico, per attività di edilizia. E in questo caso gli aumenti riguardano non solo il venti per cento generale, ma anche la modifica del coefficiente (portato da 0,25 a 0,60). Il che porta a tiplicare la tariffa. In pratica: chi dovrà fare, ad esempio, un lavoro di ristrutturazione particolarmente impegnativo e tale da richiedere più di un anno, dovrà mettere in conto una sensibile cifra supplettiva.
L’amministrazione giustifica questa triplicazione con la necessità di equiparare il canone con l’attività edilizia temporanea (che richiede meno di un anno di occupazione del suolo pubblico). Ma questo non toglie che l’aumento si faccia sentire.
La delibera su quest tariffe riguarda tutti gli aspetti legati all’occupazione delle aree pubbliche, anche la cartellonistica pubblicitaria. Un aspetto, questo, che è stato lungamente una spina nel fianco dell’amministrazione. Per anni è stato un pasticciaccio che non si riusciva a sbrogliare e in cui gli abusivi sono stati premiati. La storia aveva avuto origini lontane, al giugno del 2002, quando la giunta comunale approvò il piano generale per gli impianti publicitari. Poi il documento arrivò in Consiglio e tutti pensarono che di lì a poco sarebbe stato discusso, ma così non fu. Rimase fermo per quattro anni e approvato solo nell’aprile del 2006, poco prima delle elezioni per il rinnovo comunale. Ma come mai tanto ritardo? Probabilmen per «salvaguardare» un inghippo che privilegiava i furbi: coloro che avevano impiantato un cartellone senza autorizzazione, ma con l’accortezza di pagare la tassa. E questo perchè una sentenza del Tar aveva affermato che gli impianti potevano restare visto che non c’era un regolamento. Le norme, infatti, erano cambiate e, quindi, per avere l’autorizzazione sarebbe stato necessario il nuovo piano generale (quello varato in Giunta nel 2002), ma approvato in Consiglio solo nel 2006.
Così il documento è rimasto all’ordine del giorno dell’assemblea municipale per ben quattro anni. Poi la questione si è di nuovo arenata. Il piano paesaggistico regionale (Ppr), varato definitivamente nel maggio del 2006, stabilisce che i Comuni (e quindi anche Cagliari) adeguini i propri piani regolatori (Puc) alle disposizioni del Ppr. Da qui, «in attesa di adeguare il Puc alle nuove prescrizioni e di definire gli ambiti territoriali - si legge nella relazione del bilancio comunale del 2007 - ci si è (...) posti il problema se rilasciare o meno le autorizzazioni in tale fase transitoria». E la scelta è stata quella di bloccarle «proponendo, nel caso in cui ne ricorressero i presupposti, anche ricorso» contro la Regione per le mancate entrate.
Poi la situazione è diventata ancora più strana per le difficoltà di rinnovare l’appalto per il servizio di acquisizione di questi tributi. Alla fine, solo un mese fa, tutto è stato risolto con la vincita del bando e l’aggiudicazione a una nuova concessionaria. Ma con la vecchia, la Gestor, resta un contenzioso di cinque milioni di euro. (r.p.)