Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tutti gli acciacchi di Sant’Efis

Fonte: La Nuova Sardegna
20 aprile 2009

LUNEDÌ, 20 APRILE 2009

Pagina 20 - Nazionale



Restauro per la statua del martire molto incrinata



Madonna di Bonaria sotto vetro contro le troppe carezze

CAGLIARI. Sono destinati a cadere definitivamente gli ultimi dubbi sull’età di due tra i più importanti monumenti della cultura e della pietà religiosa sarda: sant’Efisio e Madonna di Bonaria. I due simulacri saranno nei prossimi mesi sottoposti a un rilevante restauro preceduto da una serie di analisi diagnostiche, compresa forse anche la determinazione dendrocronologica (lo stesso metodo di datazione delle piante), che consentiranno agli studiosi di stabilire in maniera quasi esatta la nascita delle statue.
Dopo il maquillage Sant’Efisio e Bonaria, artisticamente stressati da forme devozionali un po’ troppo invadenti, torneranno all’antico splendore. La statua del martire di Nora - probabilmente opera di uno scultore di ambito campano attivo nella prima metà del XVII secolo - è stata esplorata recentemente da Patricia Olivo della Soprintendenza per i Beni Artistici Storici ed Etnoantropologici della Sardegna, che ha evidenziato alcuni “acciacchi” artistici.
«Sono infatti evidenti - dice la studiosa - numerose ridipinture su tutta la superficie, ben leggibili nelle vesti, nelle braccia e nelle gambe, che appaiono addirittura modificate con una nuova gessatura e una nuova cromia che alterano vistosamente l’intaglio originale. L’assidua movimentazione dell’opera ha poi prodotto inoltre numerosi traumi causando una frattura sulla lunghezza dei capelli ed alcune lesioni nella mano destra, dove le dita appaiono rimosse e maldestramente riattaccate, e la perdita del basamento originario, sostituito da un altro più funzionale al trasporto nel cocchio».
L’ultimo restauro del 1982 ha riguardato la disinfestazione ed il consolidamento del supporto ligneo, la rimozione di ridipinture, il trattamento delle lacune e l’eventuale reintegrazione.
«Le principali problematiche che il prossimo restauro dovrà affrontare sono legate - aggiunge Patricia Olivo, che ha illustrato il restauro sabato scorso nel vecchio palazzo di Città davanti al sindaco e ai responsabili dell’arciconfraternita - ai numerosi interventi di pulitura e rifacimento che si sono susseguiti nelle varie epoche e dei quali non abbiamo documentazione. La progressiva stratificazione di vernici e ridipinture, ha infatti alterato la lettura dell’opera».
Le indagini diagnostiche preventive - cioè radiografia ai raggi X, analisi stratigrafica su sezione lucida e determinazione dendrocronologica - assicurano che “Efis nostru”, dopo la cura, sarà più bello di prima.
Stamattina (ore 11 convento dei Mercedari) la sovrintendente regionale per i Beni storici artistici ed etnoantropologici, Lucia Arbace, e Maria Passeroni responsabile del restauro, presenteranno l’attuale stato di conservazione della prestigiosa scultura lignea della Madonna di Bonaria.
Analisi diagnostiche assicurate anche per il simulacro mariano arrivato dal mare e già individuata una futura cura preventiva: una protezione di cristallo che salvi la statua dalle mani troppe «affettuose» dei fedeli.
Mario Girau