MOLENTARGIUS. L'ente acquisisce altri venti ettari di terreni incolti
Parte l'iter per gli espropri nel parco di Molentargius. I terreni abbandonati lasceranno spazio a nuovo verde, nuovi canali e piste ciclabili con l'obiettivo di riprendere la produzione del sale. L'ente presieduto dalla sindaca di Quartucciu ha dato il via libera alla conquista di tutti gli spazi non edificati che si trovano nell'area di Molentargius: 20 ettari del Comune di Quartu e 15 di Cagliari. «Si stanno creando le condizioni per la rivalorizzazione del parco», spiega la presidente del parco Lalla Pulga: «Gli espropri sono funzionali al progetto preparato dall'architetto Nunes per il recupero e la messa in sicurezza del parco, senza alcuna nuova cubatura».
PRIVATI I venti ettari di territorio quartese che verrà espropriato sono quasi tutti di proprietà di privati, con un ettaro e mezzo che sarà espropriato alla Regione, mentre nei 15 che verranno sottratti a Cagliari sono presenti aree della Regione, della Provincia e del Demanio regionale. «Le aree private di Quartu non sono abitate - assicura Pulga - bensì abbandonate: verranno riqualificate e bonificate perché capita che alcuni terreni vengano utilizzati come discariche: con gli espropri sarà tutto sotto controllo e non ci saranno abusi edilizi».
ACCORDO DI PROGRAMMA L'operazione, frutto di un accordo di programma tra parco e Regione, ha già incassato il via libera dal Comune con i pareri necessari per i vincoli che spianano la strada all'esproprio di 20 ettari, specificando che sono in regola gli interventi previsti in zona urbanistica H. Nelle nuove aree conquistate dal parco troveranno spazio anche altri percorsi ciclopedonali, ma il punto di forza del progetto è quello di creare nuovi sistemi per la gestione dell'acqua con un obiettivo ben preciso: «Vogliamo porre le condizioni per arrivare in seguito a riattivare la produzione del sale - aggiunge Pulga - non in forma industriale, ma con servizi più specifici magari per cosmesi e thalassoterapia».
STERPAGLIE Sulla carta i terreni che verranno espropriati sono ancora indicati con le vecchie caratteristiche (uliveti, pascoli o mandorleti), mentre in realtà spesso si tratta di sterpaglie incolte. «Il progetto prevede il ripristino del sistema ambientale che caratterizzava l'area di Molentargius - conclude la presidente - in modo da rendere sempre migliore e più fruibile l'intera area, senza tralasciare il ritorno alla produzione che è un nostro obiettivo».
Marcello Zasso