Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gessa: «Rassegnatamente d’accordo con Maninchedda»

Fonte: La Nuova Sardegna
16 aprile 2009

GIOVEDÌ, 16 APRILE 2009

Pagina 2 - Cagliari

«Sì, trattiamo ma col progetto del parco» 





Il Wwf: «Speriamo che dopo le carte bollate ora trionfi il buon senso»

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «Questa proposta è quanto noi stiamo chiedendo da tempo», sottolinea Vincenzo Tiana presidente regionale di Legambiente. «Mi sembra una buona ipotesi», precisa Luca Pinna, responsabile del Wwf. Entrambi si riferiscono alla proposta fatta l’altro ieri dal sardista Paolo Maninchedda, presidente della commissione consiliare regionale al Bilancio, che si è fatto promotore dell’acquisto di Tuvixeddu.
«È un’idea a cui si può dare sponda politicamente», precisa Chicco Porcu, consigliere regionale del Pd, riferendosi all’ipotesi avanzata da Maninchedda che, nella proposta fatta in commissione Bilancio, ha anche precisato che «è meglio il museo a cielo aperto di Tuvixeddu che lo spreco del Betile». «Va bene - continua Porcu - mettere una dotazione finanziaria (Maninchedda ha ipotizzato 50 milioni tra la finanziaria di quest’anno e quella del prossimo - ndr) se questo può agevolare l’acquisizione di tutto il colle per la realizzazione di un grande parco. Inoltre anche noi come centrosinistra abbiamo praticato l’istituto della permuta (Maninchedda ha suggerito di trattare coi privati anche con delle permute - ndr). Infatti nella passata legislatura regionale abbiamo ottenuto dall’impresa Cocco gli spazi in viale Sant’Avendrace su cui stavano costruendo».
L’intervento, andato a buon fine, della Regione ha permesso di bloccare i lavori di una palazzina, nel caso delle opere a cui si rivolge la proposta di Maninchedda (e che interessa la Coimpresa) si tratta di oltre 260 appartamenti da realizzare nel lato del colle di via Is Maglias, assieme ad altri stabili per il Comune e per i servizi, più ulteriori alloggi per un totale di 400 case, sempre in via Is Maglias, a lato del colle di Tuvumannu.
Il problema è, inevitabilmente, diventato politico. Maria Antonietta Mongiu, assessore alla Cultura durante la Giunta di Renato Soru fa i «complimenti a Maninchedda, ma mi chiedo come mai lui, irriducibilmente intelligente, non si sia accorto prima che Tuvixeddu è un museo a cielo aperto. Ma voglio ricordare che la trattativa era già stata iniziata da noi, per poi essere sviluppata nei dettagli dalla commissione apposita. E spero che Paolo Maninchedda chieda anche che si ratifichi l’acquisizione, già firmata e dliberata, dell’area di Cocco e di Villa Laura».
Per il neuroscienziato Gian Luigi Gessa, che nella passata legislatura è stato presidente della commissione Cultura, la proposta di Maninchedda «sembra un’ipotesi pragmatica: se volete questo bene dell’universo, pagatelo e in questo modo i proprietari troveranno nel loro cuore i principi giusti. Anche Cualbu ha un cuore... Diciamo che sono rassegnatamente d’accordo con Maninchedda». Più sarcastico il consigliere regionale del Pd Gian Valerio Sanna (già assessore all’Urbanistica) che afferma che «l’onorevole Maninchedda» si «è cimentato nella cosiddetta “scoperta dell’acqua calda”». E spiega che la precedente Giunta aveva «avuto il coraggio di proporre una transazione al contenzioso con Coimpresa».
Infine, però, sia Porcu, che Mongiu, Gessa e Sanna non concordano sul Betile, che Maninchedda vede come «spreco». E che, invece, gli esponenti de Pd considerano importante per lo sviluppo di tutta l’area di Cagliari e Sardegna.
Tiana, infine, chiede che la riapertura delle trattative per l’acquisizione del colle sia fatta all’interno di un progetto per il grande parco. Mentre Pinna auspica che trionfi il buon senso a fronte delle carte bollate.