CITTÀ METROPOLITANA. Lo strumento approvato all'unanimità dalla Conferenza
Missione compita, la Conferenza dei sindaci della Città metropolitana ha approvato ieri a palazzo Regio lo Statuto. La novità: sindaco e Consiglio (14 componenti e non più 34) saranno eletti a suffragio universale e diretto dai cittadini dei 17 comuni del territorio metropolitano. A stabilire il sistema elettorale sarà una legge regionale. Fino all'elezione diretta del sindaco e dell'Assemblea continueranno a essere applicate le disposizioni della legge numero 2 dello scorso febbraio.
UNANIMITÀ In via transitoria, pertanto, il sindaco di Cagliari (Comune capoluogo) sarà di diritto anche sindaco della Città metropolitana e, chiarisce lo Statuto approvato ieri sera all'unanimità, assume le funzioni contestualmente alla sua proclamazione come sindaco del comune capoluogo.
TRANSITORIO Pomeriggio lungo, nell'Aula di piazza Palazzo. A mezzogiorno il Consiglio metropolitano aveva approvato all'unanimità l'ordine del giorno che, di fatto, recepiva quanto contenuto nella bozza di Statuto, inteso come «strumento transitorio» in attesa di una definizione del quadro politico generale, a cominciare dall'esito del referendum di ottobre riguardante la riforma costituzionale. Dopo l'intervento critico di Gennaro Fuoco (anche a nome dei colleghi Mannino e Mereu) il documento è stato votato e approvato all'unanimità con la sola astensione di Mannino. Presenti tra gli altri i sindaci Zedda, Delunas, Pulga, Pusceddu, Madeddu.
IL MODELLO Giuseppe Farris, della lista “Città in cantiere”: «Se non vogliamo un modello di Città metropolitana percepito come organo designato con una votazione di secondo grado, sindaco e Consiglio siano eletti a suffragio universale e diretto dai cittadini dei Comuni dell'area vasta, così come abbiamo deciso tutti quanti».
IL VOTO Così è andata. La Conferenza dei sindaci (convocata per le 15) ha recepito la bozza di Statuto licenziata dal Consiglio (arricchita da contributi e suggerimenti delle diverse liste) e dopo una lunga discussione, il sindaco Massimo Zedda ha messo ai voti il documento: unanimità di consensi. Valter Puscedda, sindaco di Elmas, pochi minuti dopo il voto: «Sono contento che prima il Consiglio e poi la Conferenza di cui faccio parte assieme ad altri sedici sindaci, abbiano approvato lo Statuto all'unanimità in un momento delicato come questo, di campagna elettorale. Consegneremo alla prossima Assemblea regole certe e chiare su come dovranno funzionare gli organismi istituzionali della Città metropolitana».
ASTENUTO Pierluigi Mannino conferma le sue perplessità: «Mi sono astenuto perché avevo e ho delle perplessità sullo spirito della legge. Quale sarà il vero ruolo del sindaco della Città metroplitana? Quello di sindaco di una città allargata?». Francesco Lilliu, segretario provinciale Pd: «È un passo molto importante, frutto anche dell'apporto dei nostri rappresentanti. Vi sono elementi innovativi, come la previsione dell'elezione diretta del sindaco metropolitano. Prosegue il percorso da sempre auspicato, teso ad accrescere la consapevolezza e la rappresentanza dei territori e dei cittadini metropolitani, per la promozione di uno sviluppo omogeneo di un'area di importanza strategica per tutta la Sardegna.
IL SINDACO ZEDDA Soddisfatto il sindaco metropolitano Massimo Zedda: «L'elezione diretta, approvata all'unanimità da tutti i sindaci e condivisa dal Consiglio, è la dimostrazione di come si voglia, da subito, far lavorare al meglio la Città metropolitana con il coinvolgimento e la partecipazione concreta dei cittadini».
Pietro Picciau