Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Niente cortei? Il prefetto fa retromarcia

Fonte: La Nuova Sardegna
16 aprile 2009

GIOVEDÌ, 16 APRILE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Incontro chiarificatore in prefettura con i sindacati territoriali sui divieti di manifestare lungo alcune strade



«E’ solo un provvedimento sperimentale». Conclusione: tutto come prima




CAGLIARI. La manifestazione del 25 aprile prossimo per ricordare la Liberazione avrà luogo lungo il percorso «storico», da piazza Garibaldi a piazza del Carmine. Nessuna limitazione, insomma, come il provvedimento del prefetto diramato il 20 marzo aveva fatto temere. Cgil, Cisl e Uil, dopo una dura nota di protesta, hanno tenuto un incontro in prefettura l’8 aprile dove il prefetto ha probabilmente corretto un tiro apparso eccessivo e male indirizzato.
Il caso. Il 20 marzo le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil ricevono una nota dalla prefettura dove si informa che il prefetto ha emanato una disciplina delle manifestazioni pubbliche (scioperi, cortei, riunioni ecc.) nei centri urbani e nelle aree sensibili. Leggendo la nota si scopre che stringi stringi il provvedimento riguarda Cagliari e, in particolare, tutte le strade dove fino a oggi si sono tenute le manifestazioni pubbliche di protesta. Da Castello a viale Bonaria, da via Roma a piazza Garibaldi e su per via Bacaredda, secondo il provvedimento era possibile introdurre limitazioni e divieti di maniestare al «fine di tutelare - si diceva nella nota - i diritti fondamentali degli altri cittadini alla mobilità, al lavoro e allo studio».
La reazione. Il documento era stato inviato alle segreterie territoriali che non ne sapevano nulla. In altre parole: il prefetto aveva deciso di indicare le strade lungo le quali in futuro si sarebbero potute vietare le manifestazioni di lavoratori ecc, senza neppure un incontro interlocutorio con chi di solito ha grande peso nell’organizzare i cortei, vale a dire i sindacati, territoriali in particolare visto che si stava parlando di Cagliari. I sindacati non hanno nascosto lo stupore: a Cagliari non ci sono mai stati disordini per le manifestazioni organizzate dal sindacato, un problema ci fu davanti alla casa di Soru due anni fa, ma quella vicenda nulla aveva a che fare con la civile manifestazione del pensiero e con l’esercizio del diritto a manifestare.
Richiesta di incontro. Cgil, Cisl e Uil si sono consultati e poi hanno chiesto un incontro al prefetto. Un passaggio del provvedimento veniva trovato particolarmente difficile da sostenere: che si valutasse la possibilità di chiedere i danni ai manifestanti in caso di disordini. Dove si erano mai visti a Cagliari i cortei che finivano con vetrine spaccate ecc.? A questa semplice domanda bisognava che in prefettura si rispondesse.
La retromarcia. In un comunicato emanato dai territoriali a incontro concluso, Cgil, Cisl e Uil hanno spiegato: «Nel corso dell’incontro, dopo aver ascoltato i rappresentanti sindacali, il prefetto ha precisato che il provvedimento, adottato peraltro in via sperimentale, non si prefigge lo scopo di ridurre o limitare il diritto di manifestare liberamente da parte di sindacati, associazioni o cittadini. Il provvedimento, a giudizio del prefetto, si limita a indicare i luoghi e le vie cittadine nelle quali è possibile, in determinate circostanze, introdurre limitazioni o divieti per tutelare i diritti fondamentali. In tutte le altre vie, non citate esplicitamente, si potrà manifestare liberamente con il normale preavviso alla questura».
I sindacati puntualizzano. «Inopportuno introdurre limitazioni, si è convenuto di adottare la solita prassi delle manifestazioni sindacali tesa ad adottare le modalità delle manifestazioni che attenuino, il più possibile, i disagi alla collettività». Infine: la nota si chiude con un invito al «confronto continuo».