Cagliari. Una compagnia araba e una cinese hanno avviato contatti con Contship
Porto canale, nuove trattative
Le speranze dei lavoratori del porto canale arrivano da Oriente. Oltre ai francesi della Cma, altre due grosse società internazionali sarebbero interessate a fare base a Cagliari e avrebbero aperto una trattativa con Contship, casa madre della Cict, la società che gestisce lo scalo sardo. Secondo alcune indiscrezioni, le due compagnie alla ricerca di una base nel Mediterraneo sono United arab shipping company e China shipping. «Le due società», conferma Pierfranco Meloni della Uiltrasporti, «avrebbero un certo interesse ad aprire un hub nel Mediterraneo e Cagliari potrebbe essere il centro ideale. I contatti sono tenuti direttamente dalla Contship ad Amburgo, ma credo che l'Autorità portuale e la Regione siano stati informati delle novità». I due operatori internazionali, infatti, sono presenti in alcuni porti europei, soprattutto al Nord, ma non nel Mediterraneo. «E da tempo le due compagnie avevano manifestato il loro interesse nel caso in cui Maersk avesse deciso di abbandonare, cosa che è accaduta purtroppo in questi mesi», aggiunge Meloni.
DISOCCUPAZIONE Tempi stretti dunque per riuscire a trovare un sostituto della Maersk, la società che detiene il 27% delle quote di Cict e praticamente è stata per un anno e mezzo l'unico operatore nel porto canale di Cagliari. Attualmente la Cict, controllata da Contship, continua ad operare a Cagliari con una perdita «che si aggira intorno agli ottocentomila euro al mese per la gestione del porto e pagare gli stipendi del personale», spiega ancora il responsabile della Uiltrasporti. Nei giorni scorsi, aggiunge Meloni, «il cda di Cict ha deciso un aumento di capitale, per far fronte alle perdite di questi mesi nel porto canale di Cagliari. Secondo le notizie in nostro possesso, l'aumento sarebbe stato di circa cinque milioni di euro per Contship e i fondi basterebbero per arrivare alla fine di giugno». L'aumento di capitale è stato garantito anche dal Casic che ha versato nelle casse della società 488 mila euro.
I COMMENTI I sindacati e i lavoratori, dunque, attendono con ansia notizie dal porto canale. «Spero che la trattativa vada in porto, altrimenti l'Autorità portuale potrebbe anche decidere di revocare la concessione sul porto canale alla Cict», conclude Pierfranco Meloni, «anche perché la Cassa integrazione per i lavoratori incombe». ( g. d. )