MERCOLEDÌ, 15 APRILE 2009
Pagina 10 - Sardegna
Maninchedda: «Coi soldi del Betile facciamo un museo a cielo aperto»
ALFREDO FRANCHINI
CAGLIARI. Oggi è il giorno degli emendamenti. In commissione Bilancio si è conclusa la discussione generale e quindi si passa alla presentazione delle «proposte di modifica» della legge Finanziaria per il 2009. Gli emendamenti, insomma, che caratterizzano da sempre le sedute-fiume dell’aula, emendamenti che spesso degenerano in un grande mercato, quasi un suk, dando origine a durissime trattative tra i gruppi in Consiglio. Con una regola base: le nuove spese introdotte devono essere compensate da altrettanti tagli.
Ad infiammare la seduta di ieri della commissione Bilancio è stato proprio il presidente, Paolo Maninchedda, il quale ha intenzione di proporre l’acquisto da parte della Regione dell’area archeologica di Tuvixeddu a Cagliari. La questione è stata oggetto di lunghe battaglie della giunta Soru con le imprese interessate e su tutte quella dell’imprenditore Cualbu: «Mi sono convinto che l’unica via di uscita per la questione Tuvixeddu», spiega Paolo Maninchedda, «è acquistare le aree. Ormai tutti i Tribunali hanno sanzionato le scelte della precedente Giunta Soru che pretendeva di acquisire le aree espropriandole. Se vogliamo estendere il parco archeologico alla totalità delle aree abbiamo una sola strada: fare un’offerta e trattare».
L’esponente sardista ha annunciato quale sarà la strada formale: chiederà al capogruppo Giacomo Sanna, e all’intero gruppo, di formulare un emendamento al Bilancio «per accantonare una cifra intorno ai 50 milioni di euro tra la finanziaria 2009 e quella 2010». A giudizio del presidente della commissione Bilancio con uno stanziamento di quelle proporzioni «e un po’ di permute si riesce a soddisfare tutti i proprietari. Meglio il museo a cielo aperto di Tuvixeddu che lo spreco del Betile a Sant’Elia». Una proposta che farà discutere, un emendamento pesante. (Un provvedimento simile era stato ipotizzato nella passata legislatura dall’opposizione di Centrodestra).
Intanto tutti i gruppi e tutti i consiglieri sono impegnati ad elaborare gli emendamenti che passeranno al vaglio della commissione. Il gruppo Comunisti-Sinistra sarda-Rosso Mori ha già annunciato la presentazione di numerosi emendamenti correttivi della manovra finanziaria dell’isola.
«La decisione di accelerare al massimo l’iter di approvazione della manovra per non lasciare la Regione, neppure un giorno senza strumenti contabili e possibilità di spesa, è il segno della volontà di fare una vera opposizione», ha spiegato il capogruppo Luciano Uras ricordando la situazione contingente con l’esercizio provvisorio ormai in scadenza.
Il gruppo Comunisti-Sinistra sarda-Rosso mori chiede, sostanzialmente. la conferma del fondo regionale per l’occupazione istituito con la finanziaria 2008 e dotato di circa seicento milioni di euro destinati al finanziamento del Piano regionale per l’occupazione, alla stabilizzazione dei lavoratori (circa 400) dei lavoratori del sistema dei servizi per il lavoro, al reinserimento occupazione dei lavoratori e ad anticipazioni sui sussidi di cassa integrazione o mobilità. Una seconda priorità riguarda gli interventi di contrasto alle povertà, la terza la capacità di spesa della Regione. A questo proposito il gruppo dei partiti della sinistra suggerirà alla giunta l’istituzione di una task force «per interventi mirati di superamento delle paralisi amministrative e di erogazione immediata delle risorse disponibili».