Poetto. Il Piano di utilizzo del litorale illustrato dall'assessore alla Circoscrizione 5
Prevista anche una passeggiata in legno fino all'Ottagono
Omogeneità: è questa la parola chiave del nuovo Piano di utilizzo del litorale.
Nel giro di cinque anni il Poetto potrebbe cambiare radicalmente volto. Le aiuole in cemento che oggi ospitano le palme saranno sostituite da una passerella in legno sollevata da terra di circa mezzo metro e sorretta da un sistema di pali piantati nella sabbia. La pedana, lunga diversi chilometri, consentirà di passeggiare in quota da Marina Piccola fino all'Ottagono e nasconderà al suo interno tutti i cavi dei sottoservizi trattenendo nel contempo la sabbia e contribuendo alla formazione di dune.
E uno degli elementi che caratterizzano la bozza del “Piano comunale di utilizzo dei litorali” (Pul), la cui fase preliminare ha già ottenuto il via libera dalla Giunta comunale. La passerella descritta sarà larga due o tre metri e sarà collegata a una serie di percorsi pedonali, anch'essi in legno, che consentiranno di raggiungere tutti i chioschi-bar e le varie strutture adibite alla balneazione. I localini che oggi punteggiano l'arenile - molto diversi tra loro - spariranno allo scadere delle concessioni e saranno sostituiti da nuovi chioschi in quota identici tra loro che ricorderanno nell'aspetto i vecchi casotti. Le uniche strutture che saranno mantenute sono quelle in muratura, come il D'Aquila, il Lido, l'Ottagono e gli stabilimenti di Marina, Aeronautica, Esercito e Prefettura. «Il Pul», spiega l'assessore all'Urbanistica Giovanni Campus, che nei giorni scorsi ha illustrato il piano al consiglio della Circoscrizione cinque, «si prefigge di creare una sorta di parco lineare, un percorso attrezzato da fare a piedi e in bicicletta che si estenderà dalla prima fermata in poi. L'obiettivo è riprogrammare da zero regole precise e per la prima volta uguali per tutti».
OMOGENEITÀ Basta con le concessioni selvagge e con il caos architettonico. D'ora in avanti la parola d'ordine sarà “omogeneità” e al termine dell'intervento quello che si presenterà agli occhi dei cagliaritani sarà un Poetto completamente nuovo. «Sull'arenile niente avverrà più per caso», riprende Campus, «e l'anarchia che per anni ha segnato negativamente il destino della spiaggia sarà solo un lontano ricordo. È evidente che non abbiamo i soldi per fare tutto in un giorno, ma siamo fermamente convinti che il futuro passi per questo Pul».
Dopo anni di gestazione (la prima proposta di Pul risale al 2003) le idee sono chiare, insomma, ma ci sono ancora parecchi ostacoli da superare. «Innanzitutto non sappiamo quanto è profondo l'arenile dalla strada alla riva», si rammarica l'assessore, «perché ogni anno il mare erode 8 metri di spiaggia (20 in alcuni tratti, ndc). Non voglio giudicare il ripascimento, ma è un dato di fatto che senza quell'intervento oggi l'acqua arriverebbe in strada».
LE CONCESSIONI Un altro problema è la presenza di 18 chioschetti già operativi. «Ci sono gestori che hanno una concessione e ovviamente vorrebbero che tutto restasse così com'è», spiega Campus, «la situazione è confusa perché la Regione ha rilasciato permessi a casaccio e questo pregresso ci crea enormi difficoltà». Tra l'altro le date di tali concessioni sono diverse: molte scadranno alla fine di quest'anno, ma altre resteranno in vigore fino al 2014. Per aggirare l'ostacolo l'amministrazione sta valutando come andare incontro ai titolari delle concessioni. «La soluzione», conclude Campus, «è fare in modo che non vengano rilasciati ulteriori permessi. Parallelamente bisognerà tentare di allineare tutte le concessioni esistenti a una stessa data, ad esempio prorogando la durata di quelle con scadenza più vicina». Il procedimento, che dura già da sei anni, appare ancora lungo e complesso. Il Pul dovrà essere approvato prima dal Consiglio comunale e poi dalla Regione che successivamente trasferirà allo stesso Comune il potere di erogare le concessioni sull'arenile.
PAOLO LOCHE
15/04/2009