il cantante
Il ragazzino timido sta pian piano maturando. E, ora, si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa. Quando una giovane fan, nell'aula del Consiglio comunale, chiede a Marco Carta notizie sui suoi progetti, il vincitore di Sanremo sbotta (all'indirizzo, ovviamente, non della ragazzina): «Molte persone non vedono l'ora che mi monti la testa. Io, invece, continuo a essere sempre lo stesso».
I PROGRAMMI L'unica punta polemica di una giornata nella quale Marco Carta si sottopone al fuoco di fila di domande. Dei cronisti ma anche dei suoi fan e dello stesso sindaco Emilio Floris (a cui, da neo vip cittadino, si rivolge dandogli del tu). Questa volta, il vincitore di Sanremo non canta ma parla. Parla, forse suo malgrado, tantissimo. Annuncia i suoi progetti e i suoi sogni. «Mi piacerebbe fare un tour in Spagna ma, fin quando non farò un disco che vende bene, non potrò farlo». Per cui non gli resta che concentrarsi sugli impegni attuali. «Un tour per tutta l'Italia che si concluderà a Cagliari ed Alghero: in uno di questi due concerti, spero di avere una sorpresa». Quale? «Se lo dico, che sorpresa sarebbe?». Lascia, comunque, intendere che potrebbe dividere il palco con qualche comico. E si pone un obiettivo da raggiungere. «Spero che saremo in trentamila alla Fiera: so che non sarà facile ma perché non provarci». In programma anche la partecipazione agli Mtv Award e un cd. «Sono soddisfatto dell'ultimo nel quale ho tirato fuori sonorità black e rock. Ma il prossimo sarà ancora più bello».
L'ATTO D'AMORE Lui parla e la sua tribù (nonna e zii su tutti) ascoltano. E prendono atto dell'amore nei confronti della sua città. «Più giro per l'Italia e più mi rendo conto di quanto sia bella Cagliari». Un sentimento che cerca di condividere. «Ogni volta che sono fuori parlo delle cose belle della mia città». Meglio, però, non spingersi troppo oltre per non andare incontro a gaffe come quella sul Poetto (diede le responsabilità del ripascimento alla giunta Soru). Questa volta, chiede una città con più attrezzature, «perché, quando faccio concerti in giro, vedo più organizzazione». Floris incassa e, con il sorriso, ribatte. «Però, quando abbiamo fatto il concerto in piazza dei Centomila, siamo stati bravi a organizzare tutto in due soli giorni». ( mar.co. )
15/04/2009