Allarme epatite. Il sindaco Floris firma l'ordinanza sulla vendita dei mitili
Solo in confezioni sigillate e soltanto accompagnate dai bollini che indicano la loro provenienza. Il sindaco Emilio Floris ha firmato ieri l'ordinanza che consente la vendita delle cozze nelle apposite retine con tanto di fascetta, obbligatoria tra l'altro per legge, in cui vengono indicati, oltre al tipo di prodotto, anche il luogo di raccolta e soprattutto l'impianto in cui sono state trattate per la depurazione. Senza il marchio doc con l'indicazione dello stabulario, insomma, i mitili non potranno essere venduti nei centri commerciali, nelle pescherie, nei mercati e tanto meno in quello all'ingrosso di viale La Playa. Il provvedimento impone inoltre «l'obbligo del consumo di tali alimenti per i cittadini ma anche nei luoghi di ristorazione collettiva, previa cottura che deve avvenire per almeno cinque minuti a cento gradi centigradi».
ALLARME L'ordinanza firmata da Floris entra immediatamente in vigore. È stata emessa in seguito alla nota inviata nei giorni scorsi dal Dipartimento di prevenzione della Asl 8-Servizio igiene degli alimenti a tutti i sindaci della provincia di Cagliari e naturalmente del capoluogo, dopo l'accertamento dei venti casi di epatite virale del tipo A. Contagi individuati dopo il ricovero in diversi ospedale di persone che hanno poi riferito di aver mangiato cozze acquistate in alcuni centri commerciali di Cagliari e dell'hinterland o consumato mitili in ristoranti cittadini. Tra i venti casi, due sono stati scoperti nel Medio Campidano, anche se le persone colpite dal virus hanno riferito di aver gustato i mitili a Cagliari. Poiché «l'indagine epidemiologica ha rivelato che nella maggior parte dei casi erano stati consumati mitili», il sindaco Floris ha ritenuto di dover adottare il provvedimento per «tutelare la salute pubblica» e imporre regole rigide sulla vendita e il consumo di questi frutti di mare.
I SEQUESTRI Il caso era esploso due settimane fa, quando vennero isolati i primi 16 casi di epatite. Poi altri quattro malati. Troppi per non far intensificare i controlli. Sono così scattati i primi sequestri. Trenta chili di cozze senza etichetta in un ristorante di Sant'Avendrace, poi altri settantatré chili di vongole nel mercato ittico all'ingrosso di Viale La Playa. ( a. pi. )
15/04/2009