Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Effetti normali ma la città non corre pericoli»

Fonte: L'Unione Sarda
15 aprile 2009

Il docente 



«Le ricerche e le rilevazioni raccontano che la zona attorno allo stadio si è abbassata di quasi dieci centimetri negli ultimi dodici anni? Non sono sorpreso: è un fenomeno che definirei quasi naturale, viste le condizioni nelle quali quell'impianto sportivo è stato realizzato».
A parlare è Antonio Vernier, geologo applicato presso la facoltà di Ingegneria dell'Università di Cagliari, appena tornato da una missione in Etiopia. «Lo stadio Sant'Elia è stato costruito male, tutti i cagliaritani di una certa età ricordano che in quell'area prima c'era una palude, un territorio alluvionale - racconta il docente - è stata riempita con terra e materiali di risulta. E dunque è normale, visto il peso che deve sostenere, che quella zona tenda a stabilizzarsi. Né più né meno quello che succede ai palazzi nei primi anni dopo la loro costruzione».
Ampliando il discorso, Vernier ricorda che «Cagliari non patisce alcuna sofferenza legata al suo sottosuolo. Questa parte di Sardegna può contare su un basamento cristallino e granitico, con un fondamento stabile e al riparo da pericoli sismici».
A. MUR.

15/04/2009