Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo stadio perde un centimetro l'anno

Fonte: L'Unione Sarda
15 aprile 2009

Indagine. La zona alluvionale venne ricoperta di terra prima della costruzione dell'impianto: «Ma non ci sono pericoli»

Il satellite rivela che il Sant'Elia continua ad abbassarsi

L'indagine è stata portava avanti da un ingegnere sardo che lavora per il Cnr di Napoli e da due suoi colleghi dell'università di Cagliari.
Chi abita nei palazzi e utilizza le infrastrutture costruite sul territorio comunale di Cagliari può tutto sommato dormire sonni tranquilli.
Perché le analisi effettuate dai ricercatori che si occupano delle rilevazioni che permettono di studiare le deformazioni del suolo terrestre dimostrano che la quasi totalità dell'ambito urbano è stabile, pur evidenziando consolidamenti e stabilizzazioni che nel periodo tra il 1992 e il 2005 hanno interessato soprattutto la zona dello stadio Sant'Elia di Cagliari e il viale Colombo, nella zona del porticciolo di Su Siccu.
LA CITTÀ I rilievi eseguiti dall'ingegnere cagliaritano Michele Manunta (che lavora presso l'agenzia governativa Irea presso il Centro nazionale di ricerca di Napoli), in collaborazione con i colleghi Gaetano Ranieri e Francesco Loddo (della facoltà di Ingegneria dell'università di Cagliari), elaborando 49 immagini-radar acquisite nel periodo tra il 1992 e il 2005 parlano chiaro: «Le nostre elaborazioni mostrano un dettaglio della città di Cagliari che evidenzia una gran prevalenza di zone “verdi” e dunque stabili dal punto di vista statico - racconta Manunta - la zona più deformata (che si abbassa con una velocità superiore ai 5 millimetri l'anno) parte dallo stadio Sant'Elia e arriva fino al porto canale. Si trova in corrispondenza dell'impianto sportivo, dove si misurano abbassamenti superiori anche al centimetro l'anno».
In sostanza, dunque, l'area dello stadio e degli adiacenti parcheggi si sarebbe abbassata di una decina di centimetri in una dozzina d'anni: «Frutto di una stabilizzazione del terreno sottostante - aggiunge Manunta - visto che prima della costruzione dello stadio quella era un'area alluvionale. Venne riempita di terra prima dell'inizio dei lavori e dunque è logico che negli anni si sia consolidata e stabilizzata».
LE ALTRE ZONE Piccole deformazioni sono state rilevate anche in corrispondenza del viale Colombo, nella zona di Su Siccu: «Ma più in generale tutta l'area del litorale è soggetta a questi limitati fenomeni, che in queste dimensioni non sono assolutamente preoccupanti - aggiunge Manunta - è normale che l'azione del mare crei delle piccole erosioni. Ma la situazione è costantemente sotto controllo».
IL SISTEMA Le analisi vengono eseguite con la tecnica dell'Interferometria differenziale: «Partendo da un'insieme di immagini radar relative alla stessa area della superficie terrestre è possibile misurare gli spostamenti del terreno con una precisione di pochi millimetri - conclude l'ingegnere cagliaritano - in particolare, per ogni punto è possibile ricavare sia la velocità di deformazione, relativa al periodo esaminato, sia di conoscere il suo spostamento immagine per immagine».
La tecnica può essere applicata a diverse scale spaziali: a quella regionale (particolarmente indicata per il monitoraggio di deformazioni del suolo come vulcani, terremoti, acquiferi, pozzi petroliferi) e a quella locale (che permette di studiare il movimento delle strutture rispetto a quello del suolo).
ANTHONY MURONI

15/04/2009