Conferenze stampa a Roma e al Lazzaretto col sindaco di Cagliari e il presidente della Regione annunciarono il primo Festarch, dal 30 giugno al 2 luglio del 2007, nell'ex Manifattura Tabacchi.
Cagliari, la Sardegna, la cultura nuragica, già assurte all'attenzione mondiale col concorso per il Betile, nuovamente protagoniste. Il paesaggio, parte integrante col PPR dell'identità dell'Isola, sembrava definitivamente liberato dalla minorità che lo ha svenduto a petrolieri e speculatori. L'ex Manifattura scelta come sede di un festival internazionale di architettura avrebbe fatto, come altrove, la fortuna della città.
Accorsero i Premi Pritzker Rem Koolhas, Paulo Mendes da Rocha, Zaha Hadid, Jacques Herzog. Ma pure Gilles Clément, Kengo Kuma, Massimiliano Fuksas, Fernando Romero, Wolf Prix, Marco Casamonti, Italo Lupi, Joseph Grima, Manuel Gausa, Dan Graham, Yona Friedman, Enzo Mari, Edouard Glissant, Gabriele Basilico, Hans Ulrich Obrist, Lawrence Weschler, Daniele Del Giudice, Marco Belpoliti, Tommaso Pincio, Beppe Sebaste, Nicola Lagioia, Silvio Bernelli, Davide Scabin con architetti e intellettuali sardi e studenti di mezza Italia. Quelli sardi affittavano pullman per esserci. In tre giorni 30.000 persone affollarono l'ex Manifattura che con un bando nel 2008 iniziò il percorso per diventare “Fabbrica delle creatività” e ospitare un'agenzia di architettura, ateliers di artisti, laboratori sperimentali, cineteca regionale, digital library, centri di documentazione, teatro, sale di lettura ecc.
A restauro quasi ultimato la Regione rinnega la Fabbrica delle creatività. Mentre il Comune tace non rimane che invocare Efisis poderosu in attesa degli organi di controllo amministrativo.
Maria Antonietta Mongiu