Degrado nella parte bassa della necropoli di Tuvixeddu
La più importante necropoli fenicia del mondo è diventata, negli anni, terreno di conquista di drogati e vandali. Così, almeno, sul lato di viale Sant'Avendrace, dove a nascondere lo scempio sono i palazzi di fine anni Novanta. Se sulla cima di questo monte sacro il Comune è intervenuto facendo di Tuvixeddu un museo a cielo aperto, man mano che si scende nelle tombe regna l'incuria.
C'è voluta l'iniziativa di Legambiente, con la sua presidente nazionale Rossella Muroni, per denunciare, ancora una volta, le gravi condizioni in cui versa una parte della necropoli. Con Muroni, anche la presidente regionale Annalisa Colombu. A Vincenzo Tiana il compito di mostrare come il percorso verso la tomba di Rubellio sia tappezzato di siringhe, tegole rotte e televisori trasformati in vasche per lumache.
L'archeologo Alfonso Stigliz ha raccontato sprazzi di storia mediterranea ai visitatori. Tra questi il presidente della commissione ambiente del Senato, Massimo Caleo. In cima al colle si sono ritrovati gli assessori comunali Paolo Frau, Luisa Anna Marras ed Enrica Puggioni, il consigliere regionale Francesco Fadda e Sovrintendenza. Saranno loro a confrontarsi sul futuro di Tuvixeddu e Tuvumannu. Intanto tra meno si un anno sarà pronto un nuovo percorso. (v. s.)