Rassegna Stampa

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Piazza Gramsci, spunta una necropoli segreta sotto il cantiere aperto? Una grande area sepolcrale de

Fonte: web Castedduonline.it
2 maggio 2016

 

Autore: Marcello Polastri il 01/05/2016 14:49


 


Una necropoli sotto piazza Gramsci? Nel dubbio, quanto sta riaffiorando in questi giorni lascia spazio ad una ipotesi probabilistica sull'esistenza di una grande area sepolcrale del periodo romano, proprio nel centro città, a due passi dalla Legione dei Carabinieri. Nel luglio dell'anno scorso, riemerse dalle polveri del passato, sempre nella stessa piazza Gramsci, un antichissimo cippo funerario.

UN IMPONENTE BLOCCO di roccia scolpito come se fosse una botte dotata di epigrafe commemorativa. Una testimonianza della città di duemila anni fa, risalente al I secolo dopo Cristo circa, e che rivide la luce durante il rifacimento della pavimentazione della piazza alberata.

L'altro ieri, stessa località, nuova scoperta: durante la realizzazione dei sottoservizi è riaffiorato un altro reperto, anzi due, o meglio molti di più... Fanno bella mostra in una trincea a cielo aperto, accanto alle reti metalliche protettive, sul ciglio estremo della piazza, tra l'edicola dei giornali e l'adiacente via Iglesias.

Un fatto che cede il posto a un interrogativo: era così estesa la necropoli romana che dal Bastione dei Morti (sotto l'ex Hotel Scala di Ferro), degradava nel declivio collinare verso la zona della Basilica di San Saturno ?
IPOTESI. Di sicuro quel che sta saltando fuori in questi giorni, durante il rifacimento dei sottoservizi in piazza Gramsci, fa riflettere.

LA NUOVA SCOPERTA è avvenuta praticamente ad appena tre metri di distanza dal luogo nel quale, appena un anno fa, è stato ritrovato l'antico cippo sepolcrale a forma di botte. Nel moderno scavo che interessa la corsia stradale, sono state riportate alla luce grandissime pietre calcaree di forma rettangolare, ben squadrate, e anche quello che sembrerebbe un cippo funerario. Un grande blocco roccioso con quattro fori di forma circolare, larghi venti centimetri e profondi poco più.

INTERROGATIVI. Secondo le prime ipotesi si tratterebbe di un contenitore di ceneri dei defunti, insomma di una sorta di ara funeraria per accogliere i vasi cinerari. O, probabilmente, direttamente le ceneri dei defunti risalenti quasi certamente al tempi della dominazione romana della Sardegna. Accanto a esso, numerosi cocci di terracotta.

GLI ARCHEOLOGI. L'ultima parola sull'importanza e sull'auspicata valorizzazione del sito spetta ovviamente agli studiosi della competente Soprintendenza. Sul luogo gli uffici di piazza Indipendenza hanno inviato un archeologo accompagnato da due operai.

A pensare che, come riportarono i media, il reperto scoperto un anno fa è stato preso in consegna proprio dalla Soprintendenza che da una prima analisi, vista la scarsa profondità del ritrovamento, formulò una ipotesi probabilistica: il reperto potrebbe esser stato spostato di recente...
Constatazione che ora appare in contrasto con questo nuovo ritrovamento.

Tra piazza Gramsci e le strade vicine, tra i pedoni e le auto che passano, riposano le spoglie mortali dei cittadini del passato, della Karales romana. Ora il dubbio: spostare i reperti, valorizzarli sul posto o sul posto ricoprirli con i teli e con la terra?