Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«E’ un bilancio fotocopia, vergogna»

Fonte: La Nuova Sardegna
14 aprile 2009

SABATO, 11 APRILE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Comune. Dure critiche dell’opposizione al documento contabile: «Non dà alcuna risposta alla crisi»
«Occorrono strumenti per valorizzare il patrimonio e trovare risorse»

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «In un momento di crisi come questo, non è possibile varare un bilancio fotocopia», lamentano Ninni Depau, capo gruppo del Pd, Gian Mario Selis e Lorenzo Cozzolino, sempre del Pd). Il partito democratico non ci sta a stare a guardare e sfodera la spada. «Nel 2009 - precisano i tre consiglieri in un comunicato - tutti i problemi economici e sociali della città si sono drammaticamente aggravati a causa della crisi economica. E così Cagliari rimane la città italiana con il maggior costo della raccolta rifiuti (oltre cinquantaquatto milioni complessivi), con il patrimonio immobiliare peggio gestito (nonostante il suo valore pro-capite sia fra i più alti d’Italia), e con le politiche sociali più dispendiose ma anche meno efficaci».
Nello stesso tempo in città i prezzi non diminuiscono e la disoccupazione aumenta. Moltissimi lavoratori precari sono a spasso e tanti altri non avranno rinnovato il loro contratto a termine. Nello stesso tempo, però, «le spese per lo sviluppo economico e i servizi produttivi ammontano al 2,7 per cento (su un importo complessivo di 222 milioni di euro per le spese correnti)».
Per questo il Pd chiede che vi sia un «impegno forte da parte dell’amministrazione. Ma questo - afferma Depau - non si può fare solo a parole, occorrono progetti in grado di attivare l’economia locale e intervenire sui problemi più urgenti della città. E dare sostegno alle fasce di maggior disagio sociale che ormai si stanno estendendo in misura allarmante anche a Cagliari».
Si parla di crisi delle imprese e di restrizione del credito da parte della maggior parte degli istituti bancari... «Allora - prosegue Depau - dobbiamo puntare su strumenti adeguati di sostegno dell’economia come, ad esempio, fondi di garanzia e microcredito». Soprattutto in questo momento, in cui i trasferimenti dal governo centrale tendono a diminuire, «è importante il controllo e la selezione della spesa e la determinazione di rigorosi standard relativi al costo di ciascun servizio. Il che significa che la trasparenza deve essere sempre rispettata, soprattutto nel sociale».
A leggere il bilancio, però, si vedono cifre che parlano di 255 milioni di investimenti... «Sì, ma basta osservare il piano annuale per le opere pubbliche per rilevare che si tratta di un libro dei sogni senza appiglio al reale. Nel piano per queste opere, infatti, sono previsti 30 milioni di euro». Nello stesso tempo «l’amministrazione - si legge nel documento del Pd - si permette di bloccare un investimento di 120 milioni per il Campus universitario».
Inoltre nel piano di opere pubbliche annuale, che è allegato al bilancio, «mancano quasi totalmente gli investimenti per la messa in sicurezza del bacino idrogeologico di Pirri. Chissà, forse si sono dimenticati dell’alluvione del 22 ottobre scorso che ha colpito Cagliari». Ma non ci sono nemmeno i fondi «per la ristrutturazione delle scuole, nonostante quelle sicuramente a norma siano solo 70 su 120».
Poi il Pd ritorna su un cavallo di battaglia che gli è molto caro, quello dei residui, dei soldi non spesi o non incassati, quasi 500 milioni «a dimostrazione della scarsa capacità sia di incassare che di spendere da parte del Comune». Mentre «mettere in circolo anche solo una parte dei residui sarebbe un’iniezione di liquidità fondamentale per una città bloccata come Cagliari. Così come rappresenterebbe un importante sostegno alle imprese fare i pagamenti in tempi certi».
Ma per tutto questo necessita «un impegno straordinario a livello politico e amministrativo - sostengono Depau, Selis e Cozzolino - di semplificazione delle procedure e anche nell’utilizzo di strumenti innovativi per la valorizzazione del patrimonio e la mobilitazione di nuove risorse finanziarie». Aspetti su cui il Pd promette «specifiche proposte».