DOMENICA, 12 APRILE 2009
Pagina 2 - Cagliari
Con tre classici appuntamenti si concludono i riti della settimana santa
Processioni in via Roma, in via Garibaldi e al Corso. E c’è chi festeggia alla Caritas
MARIO GIRAU
CAGLIARI. “Andaus a s’Incontru”. Dicono oggi i cagliaritani meno giovani e pensano ai tre classici appuntamenti con la processione con cui la città mette la parola fine ai riti della settimana santa. “Andiamo all’Incontro” ripetono ai bambini le giovani coppie di is Mirrionis, Bingia Matta, Su Planu e Mulinu Becciu, pronte ad assistere al triplice saluto di Cristo Redentore alla Madonna nei quartieri periferici. La Pasqua cagliaritana si vive nelle strade e nelle piazze. In via Garibaldi confratelli e consorelle delle due arciconfraternite villanovesi - “SS. Crocifisso” e “Solitudine” - finite le processioni possono chiacchierare tranquillamente in attesa dell’Incontro (ore 11,30).
Non manca il tempo di evidenziare qualche “stecca” delle rispettive messe canore durante i cortei d’ieri, per riportare nelle chiese d’origine Cristo deposto dalla croce. Poi tutti insieme - come una sola famiglia, la parrocchia è comune, a san Giacomo, dove monsignor Giuseppe Luxoro celebrerà la messa solenne.
Per Pasqua via Roma ritorna ai fasti del passato, quando era il salotto cittadino, per niente disturbato dallo sferragliare dei tram diretti a Pirri e al Poetto. Anche oggi, come negli anni Cinquanta, sotto i portici si farà orario a bitter e vermentino in attesa (ore 11,45) che don Mario Cugusi, parroco di sant’Eulalia compaia dietro il simulacro della Madonna. Dopo il rendez-vous dei due simulacri pasquali davanti al tempio di san Francesco, in corteo verso la chiesa di sant’Eulalia per l’ultima “missa manna” della giornata pasquale.
Terzo “Incontro” storico (ore 11,30) nel Corso Vittorio Emanuele, “sa passillara de is casteddaius”, di fronte alla cartoleria Dessì. Protagonisti sono i confratelli del “Gonfalone”, si preparano alla grande processione del Primo maggio. Un gruppo porta la statua della Madonna da via Portoscalas, un altro quella del Cristo, da piazza Yenne. Tutti insieme verso la chiesa di sant’Anna. Anche Pirri fa la sua parte. Alle 11 di oggi vietato passare in piazza Italia teatro dell’incontro tra Cristo e la Madonna, che in processione si dirigeranno verso la chiesa di san Pietro per il pontificale celebrato da monsignor Mosè Marcia, vescovo ausiliare. E’ il prologo alla settimana di feste pirotecniche in onore di santa Maria Chiara, patrona della municipalità.
Non sarà una “Pasqua con chi vuoi”. «Per le grandi festività - dice don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana - cala leggermente l’afflusso alla nostra mensa di viale fra Ignazio. Tuttavia almeno 150 pasti a pranzo e altrettanti a cena saranno sicuramente coperti dai poveri. Per i nostri volontari non ci sarà Pasquetta: niente gite fuori porta, ma tutti al lavoro, come sempre».
Don Marco tra una liturgia pasquale e l’altra sta oliando la macchina organizzativa che si metterà in movimento dal 19 aprile quando in tutte le parrocchie partirà la colletta di solidarietà per le vittime del terremoto. «La Caritas è un motore diesel. Carbura gradatamente e non fa fuochi di paglia, un boom entusiastico iniziale per poi affievolirsi. Noi saremo in Abruzzo anche quando si saranno spenti i riflettori della televisione e l’emergenza terremoto sarà relegata nelle pagine interne dei giornali».