Da oggi via ai tre giorni di congresso dell'Istituto nazionale
La Capitale italiana dell'urbanistica è qui. D'accordo, solo per tre giorni - cioè la durata del 29° congresso nazionale dell'Inu, Istituto nazionale di urbanistica -, ma è comunque a Cagliari che quattrocento architetti, ingegneri e professionisti del settore discutono, da oggi, le nuove soluzioni urbanistiche, e le loro capacità di trasformare città e abitanti. «Perché l'urbanistica è politica, e c'è tanto bisogno di urbanistica», sottolinea la presidente nazionale dell'Inu, Silvia Viviani.
IL TEMA “Progetto Paese”, è intitolata la tre giorni - aperta al pubblico - che inizia oggi alle 12.30 nell'Auditorium comunale in piazzetta Dettori, trasmessa anche in diretta streaming su www/inu.it/congressocagliari.it. «E per noi è un giro di boa: qui si discute e si prendono impegni, subito dopo si mantengono», rimarca Viviani. Anche perché l'appuntamento nazional-cagliaritano è l'occasione per preparare gli urbanisti italiani alla conferenza mondiale del prossimo ottobre a Quito, capitale dell'Ecuador. Si chiamerà “Habitat”.
I LAVORI Oggi, nella prima giornata del congresso nazionale, si racconta l'Italia al mondo, grazie ai contributi delle sezioni regionali Inu. In serata, spettacolo de “Le voci del tempo” sulla figura di Adriano Olivetti. Domani è in programma il confronto di idee, cioè il cuore di “Progetto Paese”, con ospiti di livello nazionale. In serata, com'è tradizione, l'Istituto nazionale di urbanistica premierà chi ha il merito di far conoscere l'Italia nel mondo. Quest'anno il trofeo sarà consegnato agli organizzatori del Giro d'Italia: le dirette tv della corsa ciclistica sono un ottimo mezzo per mostrare le architetture e le soluzioni urbanistiche del Belpaese.
L'INU SARDO «La nostra sezione è piccola, ma coraggiosa», sorride Roberta Porcu, presidente dell'Inu regionale: «Ci siamo candidati a ospitare il congresso nazionale, Regione e Comune ci hanno aiutati ed eccoci qua, con quattrocento delegati nei giorni della Sagra di Sant'Efisio». I partner istituzionali non mancano: c'è la Fondazione Sardegna, ad esempio. Da parte sua, il Comune offre il Piccolo Auditorium e il Search nei sotterranei di Palazzo Bacaredda, quest'ultimo per una mostra multimediale (“Il paese che vorrei”) molto interessante e interattiva con gli smartphone. Durerà il tempo del congresso, ma solo fisicamente: sul sito Internet resterà aperta.
LA CHIUSURA Sabato la giornata più tecnica e meno interessante per il pubblico: quella propriamente congressuale, con l'approvazione dei bilanci e le votazioni dei documenti assembleari. Il giorno dopo, tutti alla Sagra.
LE ISTITUZIONI Cristiano Erriu, assessore all'Urbanistica, è felice che la Regione sostenga il congresso degli urbanisti, «nel momento in cui accettiamo la sfida del riordino del territorio». Anche quello comunale, Paolo Frau, è soddisfatto: «Le idee sviluppate nel congresso diventeranno patrimonio della nostra città».
Luigi Almiento