Oggi le celebrazioni in ricordo della rivolta contro i piemontesi - Le testimonianze di migranti sardi e stranieri e il gemellaggio istituzionale con la Corsica
La riflessione sulle migrazioni (dall'Isola e verso l'Isola), l'abbraccio con la Corsica: sono i due temi oggi al centro della festa di Sa die de sa Sardigna, che vivrà il suo momento principale questo pomeriggio nella manifestazione al teatro Massimo di Cagliari.
Come ogni anno, dal 1994, la giornata di celebrazioni commemora la cacciata del vicerè piemontese con i suoi funzionari, avvenuta il 28 aprile 1794. Quest'anno la Giunta ha indicato come tema la “Sardigna terra de migrantes”: un riferimento al ruolo dell'Isola nell'accoglienza di chi scappa dall'Africa e dal Medio Oriente, ma anche al grande, doloroso contributo del popolo sardo alle varie ondate migratorie dal Sud al Nord Italia, e verso i Paesi stranieri.
Una scelta che, secondo alcuni, snatura Sa die: ieri l'hanno ribadito il capogruppo Udc in Consiglio comunale, Gianlugi Rubiu, e Noi con Salvini. Ma le polemiche non modificano il programma delle celebrazioni: a partire dalle 16 il teatro Massimo ospiterà un'iniziativa, aperta dai saluti dell'assessore regionale alla Cultura Claudia Firino, che si snoderà attraverso le testimonianze di emigrati sardi e rappresentanti delle comunità straniere in Sardegna. Parleranno Serafina Mascia, presidente Fasi (Federatzione assotzios sardos in Italia), Giovanna Corda, oggi vicesindaco del comune di Boussu in Belgio, Enzo Cugusi, emigrato a Torino, Alexandra Porcu, presidente del circolo dei sardi di Berlino, Alberto Cauli, dottorando alla University of Auckland in Nuova Zelanda, Genet Woldu Keflay e Mamadou M'Bengue, mediatori linguistico-culturali a Cagliari. Interverrà inoltre Sandro Sarai, del centro di documentazione sull'immigrazione sarda di Asuni, e saranno presentati i libri di Priamo Farris, “Emigraus”, e Mariangela Sedda, “Oltremare”.
La serata proseguirà dalle 20 con lo spettacolo di Balia&Frongia insieme a Graziano Moniti (launeddas), il cantautore in lingua carlofortina Mario Brai, i Rocies, i Malasorti e le percussioni dei Guney Africa.
In mattinata la seduta solenne del Consiglio regionale, aperta dai Tenores di Bitti, vedrà il gemellaggio tra l'assemblea legislativa sarda e quella della Corsica, rappresentata dal suo presidente Jean-Guy Talamoni. Interverrà anche François Sargentini, del Consiglio esecutivo corso (l'equivalente della Giunta), oltre al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il governatore Francesco Pigliaru e i capigruppo.
Le launeddas dei suonatori di Villaputzu Andrea Pisu e Gianfranco Mascia chiuderanno la seduta, subito dopo la votazione del documento congiunto che darà vita alla Consulta permanente tra le due assemblee regionali.
Varie iniziative sono programmate in altre città, tra cui i flash-mob di Sa die in tundu in oltre trenta centri dell'Isola e anche alcuni nella penisola e all'estero.