Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Manutenzione edifici pubblici? Un disastro»

Fonte: La Nuova Sardegna
14 aprile 2009

MARTEDÌ, 14 APRILE 2009
Pagina 2 - Cagliari

Marisa Depau (Pd): «I lavori vengono eseguiti molto male e il Comune non controlla»
«Gli interventi sugli alloggi popolari realizzati senza una precisa programmazione»
«In preparazione una delibera consiliare per cambiare le regole»

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Venti milioni di euro: questa la cifra ipotizzata a suo tempo dall’amministrazione comunale per rimettere «in ordine» tutto il proprio patrimonio con le manutenzioni necessarie. «Naturalmente non se ne è fatto niente», lamenta Marisa Depau (Pd). «Ma il problema - continua - è che tutti i lavori di manutenzione straordinaria fatti negli ultimi anni negli alloggi di edilizia pubblica si sono, per lo più, dimosttrati disastrosi». E così abbiamo che «in via Flumentepido, dopo le opere di intervento, non arriva l’acqua agli ultimi piani; che in via Tiepolo è tutto per aria perchè l’impresa che faceva i lavori è fallita; che in via Podgora dopo l’intervento ci sono state perdite d’acqua continue e persone che hanno preso la corrente... Ed è per questo che assieme ad Aurelio Lai (Uds) e Paolo Casu (indipentende del centrodestra) abbiamo deciso di intervenire».
Innanzi tutto «ci siamo chiesti - continua Depau - perchè i lavori di manutenzione finiscono quasi tutti male e come evitare che questo continui a capitare. Allora abbiamo notato che, a volte, si interviene in una zona e se ne trascura un’altra, che pure ha gli stessi problemi. Fatti che si spiegano solo con atteggiamenti clientelari. In più: spesso il risultato finale è disastroso. Allora vuol dire che i controlli non vengono fatti. In altre zone dell’Italia, questa colpevole disattenzione ha prodotto delle tragedie, come nel terremoto dell’Abruzzo. Da noi, invece, vi sono disfunzioni continue e pesanti». Tra queste, Depau ricorda la storia «grottesca dell’ascensore del palazzo del Comune di via Roma. Dopo i lavori per il sottopiano, e quindici giorni di funzionamento, l’ascensore si è fermato. Ora la ditta che ha fatto i lavori passa la palla delle responsabilità a quella che deve curare la manutenzione e viceversa. Insomma: il Comune non riesce a fare opere funzionanti nemmeno in casa propria».
Per questi motivi Depau, Lai e Casu stanno «preparando una ipotesi di delibera consiliare in cui chiedere che le manutenzioni, almeno per le abitazioni del Comune, siano fatte fare direttamente da chi vi abita, pur sotto il controllo dell’amministrazione. Un funzionario del Comune verifica i lavori richiesti dagli inquilini, che vengono poi eseguiti. Alla fine, dopo un controllo sulle opere finite (sempre da parte del Muncipio), viene saldata la fattura».
La richiesta nasce da «una constatazione: questi interventi di manutenzione stanno andando veramente male e il sistema deve cambiare». Tra le opere «realizzate male»: le ristrutturazioni eseguite in piazza dei Granatieri («che hanno lasciato tantissimi problemi irrisolti e gli inquilini insoddisfatti»), i lavori fatti a Sant’Elia col primo contratto di quartiere («l’impresa è fallita e la carenza delle opere, che interessavano i cosiddetti palazzoni, sono sotto gli occhi di tutti»).
L’elenco delle opere pubbliche su cui si è intervenuto e che poi presentano disfunzioni varie è molto lungo: in via Baudi, ad esempio, «è stato rifatto l’impianto fognario, ma gli abitanti dicono che funziona malissimo». Poi c’è la storia della palazzina di via Della Pineta, dove prima c’era l’istituto di fisica per medici che, a seguito di una permuta, è passato al Comune: per essere trasformato in una serie di alloggi edilizia pubblica. Nonostante «i locali siano stati consegnati da due anni, la caldaia non è in sicurezza, i citofoni non funzionano e così tante altre cose». Poi c’è il caso da manuale della Passeggiata coperta del bastione di San Remy. Dopo essere rimasta chiusa per decenni per ritrovamenti archeologici, sistemazione geostatica, ristrutturazione e coibentazione, il giorno dopo l’apertura e a seguito di un po’ di piogge, è iniziato a gocciolaree anche all’interno. «Insomma - precisa Depau - che cosa significa tutto questo se non che i controlli di chi di dovere vengono fatti molto male?».