Grande partecipazione ieri alla processione del Cristo morto
Oltre duemila persone hanno partecipato ieri pomeriggio alla tradizionale processione del venerdì santo nel centro storico della città.
Mille mani cercano di toccare l'antico simulacro, altre lo sfiorano. È l'abito nero della Madonna che scandisce il lutto: quello della morte di Gesù. Sono state le strade stracolme di fedeli le protagoniste del venerdì santo con le processioni del Cristo morto. Tre distinti appuntamenti, identico lo spirito per ricordare la morte di Gesù. La più suggestiva è quella dell'arciconfraternita della Solitudine: il settecentesco simulacro del Cristo ha lasciato la chiesetta nel quartiere di Villanova alle 13.15, quello della Addolorata qualche minuto più tardi.
IL CORTEO Quasi impossibile farsi largo tra la marea di fedeli (più di duemila): c'era chi pregava, chi diceva «Gesù quest'anno ho lasciato a casa le stampelle e sono qui», altri appoggiavano un biglietto sulla statua della Addolorata per chiedere una grazia. Il rullare dei tamburi e gli stendardi neri con i momenti della Passione hanno aperto la processione, ma sono state soprattutto l'emozione e la fede a scandire ogni attimo. Lasciata via San Giovanni, ecco il grande abbraccio con piazza Costituzione, prima di arrampicarsi per Castello. «È una processione stancante», dice Davide Pinna, presidente dell'Arciconfraternita della Solitudine, «ma vogliamo offrire questo servizio alla città. A livello personale poi c'è un'emozione che non si può descrivere».
IN DUOMO Il Cristo ha fatto il suo ingresso in Cattedrale alle 14.30, la Madonna una decina di minuti più tardi: ad accogliere i fedeli l'arcivescovo Giuseppe Mani. Il crocifisso è stato sistemato ai piedi dell'altare, poi alle 15 in punto (ora canonica della morte di Gesù) trasferito nel transetto sinistro del Duomo. Tra i fedeli anche il sindaco Emilio Floris. «In questo appuntamento», spiega, «ci sono due momenti importanti: il primo fa concentrare sulla fede e sulla spiritualità che questa processione regala. Il secondo ci stimola a fare sempre meglio. In questi anni ci siamo impegnati per il recupero delle tradizioni e la partecipazione è aumentata». Il simulacro della Madonna ha poi fatto rientro nella chiesa di Villanova, mentre il Cristo è rimasto nel Duomo, dove oggi alle 10 si svolgerà “Su Scravamentu”. A Gesù, appunto, verranno tolti i chiodi, poi verrà deposto dalla croce e sistemato su una lettiga, “sa lettèra”. Di pomeriggio il Cristo tornerà nella chiesa di San Giovanni: un'antica tradizione vuole che ciò avvenga prima del tramonto, perché‚ se così non fosse, il simulacro rimarrebbe di proprietà del Duomo.
LITURGIA Altre due processioni del Cristo morto si sono svolte partendo dall'oratorio del Crocifisso in piazza San Giacomo verso la chiesa di San Lucifero (alle 8.30 oggi “Su scravementu”) e a Sant'Efisio.
Ieri e oggi, per antichissima tradizione, la Chiesa non fa alcuna celebrazione dei sacramenti. L'altare è spoglio: senza croce, senza candelieri, né tovaglie. Ieri solo la “Passione del Signore”. In tutte le chiese il silenzio oggi verrà rotto solo in tarda serata dalla veglia pasquale che annuncerà la resurrezione del Cristo.
ALESSANDRO ATZERI
11/04/2009