Licenziamenti
Mentre l'edizione 2016 dell'esposizione campionaria accende i motori, restano in bilico i 17 dipendenti dell'ente Fiera, soppresso un mese fa dalla Camera di commercio causa buco milionario nei conti. La volontà è «fare tutto il possibile per salvarli», ha spiegato la commissaria Paola Piras. Come? «Riqualificandoli». Dando loro nuove competenze, utili a renderli parte attiva del mercato del lavoro, e risposizionandoli in un'altra «azienda speciale» della Camera: il Centro servizi per le imprese. Destinazione necessaria dopo la chiusura dell'altro “braccio” camerale perché «la soluzione ottimale è concentrare lì tutte le attività. I tempi sono cambiati, le somme disponibili saranno più contenute». Impossibile il passaggio automatico alla Camera, dove le assunzioni avvengono solo per concorso pubblico. Ma anche per completare il passaggio al Centro servizi «è necessaria la collaborazione dei dipendenti». Il problema è la presenza di «un assegno ad personam» loro riconosciuto, oltre allo stipendio normale, «che fa lievitare i costi». Una somma «molto significativa» che deve essere eliminata. «Parte della retribuzione sarà riconosciuta in base al risultato». Le Camere di commercio ormai «devono auto sostenersi» finanziariamente, «il mondo è cambiato». Il tempo però stringe, è «indispensabile un accordo entro il mese». Poi si completerà la liquidazione dell'ente per far transitare i lavoratori al Centro servizi. «Siamo ottimisti», ha sostenuto Piras. (an. m.)